Proseguiamo il dialogo con l’ex corrispondente della Gazzetta del Mezzogiorno, Raffaele Capaldi.
Per Michele Abbaticchio, istrione per vocazione e cresciuto a pane e politica dal nonno, l’aver messo insieme pezzi di sinistra, pezzi di civismo e ora anche pezzi di destra (tanti “pezzi”, come una canzone del suo artista preferito) non sarà un problema, ma un’opportunità per il cursus honorum.
Il Sindaco risolverà la grana delle poltrone, promesse a quanto pare a molti (anche a Carmela Rossiello, unica a non cedere al “canto delle sirene”), con un criterio semplice e già sperimentato: ne metterà a disposizione (almeno quelle meno importanti) una per lista, aspettando che se la vedano tra di loro le individualità che le compongono; lui resterà l’ago della bilancia, pronto a dar ragione all’uno o all’altro.
Non rischierà nulla, perché ognuna ha un peso specifico irrilevante sui numeri della maggioranza, causa proprio il frazionamento della compagine, vero colpo strategico della campagna elettorale (e poi sono salite loro sul carro del presumibile vincitore: gli dessero fiducia!!) Il primo cittadino ha infatti vinto nel momento in cui ha composto le numerose liste, sottraendo candidati a destra e a manca: né è riprova il fatto che i suoi voti non sono molto superiori a quelli di coalizione, a differenza di 5 anni fa.
Il vero vantaggio il Sindaco lo avrà invece per la carriera nazionale (o regionale o europea), perché potrà “offrirsi” ugualmente a sinistra e destra, dopo averle entrambe rese irrilevanti a Bitonto (le liste e alcuni loro personaggi di spicco, avversari o alleati, e questo è un capolavoro).
Una strategia, anche questa utilizzata nel 2012 quando, dopo aver flirtato col centro destra di cui era stato dirigente, accolse l’invito a candidarsi dei transfughi del pd.
Farà gola a tutti e potrà giocare quindi su più tavoli perché potrà presentarsi come il vero collettore di voti, visto il trionfo, addirittura inaspettato, di queste elezioni. Se si pensa che appena 3 mesi fa sembrava spacciato oltre le mura bitontine per la ricomposizione del pd, si comprende lo spessore politico del personaggio.
Il problema, di coscienza, lo avranno invece le liste civiche, che per seguire acriticamente il Sindaco, siederanno ora in giunta e in maggioranza con quanto di più lontano dalla loro idea: i berluscones!
Alla fine dei giochi possiamo dire che, insomma, se non è riuscita la riunificazione della sinistra, in compenso a Bitonto si è avuto un risultato ancora più clamoroso: la sinistra si è unita alla destra!
Una cosa simile alla grande chiesa che passa da Che Guevara e arriva a Madre Teresa, cantata da Jovanotti: una grande coalizione che vede Pisapia e Berlusconi abbracciati, ma Abbaticchio che comanda, sfruttando appieno la caratteristica che unisce le due estremità: la capacità di propaganda comunista, altrimenti detta abilità pubblicitaria berlusconiana.