Un dialogo a tre voci, come usava ai tempi dell’Umanesimo. Tre pareri su un evento che segnerà la vita futura della nostra città: le elezioni amministrative.
Partiamo con Valentino Losito, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti.
C’è un’immagine che forse rende l’idea della condizione in cui si trova oggi Michele Abbaticchio, riconfermato sindaco di Bitonto con un consenso quasi plebiscitario.
Ed è quella di Samuel Gulliver, l’eroe di Jonathan Swift, che i Lillipuziani, minuscoli uomini alti 15–20 cm, timorosi che con la sua mole potesse devastare il loro territorio, prima legano al terreno e poi con un carro gigantesco, mosso da una ventina di ruote, trasportano nella capitale e nel palazzo del potere.
Tempo dopo gli viene concessa la libertà, ma con delle condizioni imposte dalla Corte.
Abbaticchio torna a Palazzo Gentile spinto dal carro delle dieci liste e appare imprigionato dai mille lacci e lacciuoli della fitta ragnatela tessuta da una vasta e potente corte di signori delle preferenze, che oggi sembra avere nelle mani gli equilibri della nuova maggioranza.
La sfida dell’Abbaticchio–bis, in fondo, sta tutta qui: saprà il sindaco tenere a bada nella sua mano i Lillipuziani o dovrà pagare prezzi politici e di potere molto alti ai tanti ex avversari che sono saliti sul suo carro? E che le cose stiano così lo dimostra il responso delle urne: il 5 % (o poco meno) della candidata del centrodestra è un dato troppo piccolo per essere vero.
E’ evidente che molti esponenti politici sono passati armi, bagagli e preferenze dalla parte del sindaco. Il vino del rinnovamento dunque rischia di annacquarsi e le ali della speranza sembrano aver imbarcato non poco piombo. Nel racconto di Swift, Gulliver deve farsi largo negli intrighi di corte fra i “tacchi alti” e i “tacchi bassi” e finisce con il perdere il favore della corte, benché abbia salvato la città.
Egli viene dichiarato traditore e condannato a morte, ma riesce a fuggire su una barca abbandonata. Il sindaco Abbaticchio, al quale i politologi pronosticano un brillante e romano avvenire, anche attraverso un’ improcrastinabile pace o armistizio con il PD, sa che il difficile viene adesso.
E che la nobilitade della sua azione politica si parrà nei prossimi e roventi mesi di governo: ad iniziare dalla formazione della nuova giunta.