L’anno scolastico 2014/2015 è volto ormai al termine e, come da prassi, si passa a delinearne un bilancio. La prof.ssa Pasqua De Candia –responsabile del gruppo H- ci ha parlato del successo del progetto “Alternanza scuola-lavoro” che ha coinvolto gli alunni diversamente abili dell’ITT “A. Volta” di Bitonto. Il percorso formativo legato al mondo del lavoro è stato condotto in coordinazione con Nexive, primo operatore privato del mercato postale nazionale, e il partner Post & Service, azienda barese dedicata alla raccolta, allo smistamento e alla distribuzione della corrispondenza.
«In realtà, il progetto “Alternanza scuola-lavoro” è nato sette anni fa, non è collegato al Miur ed è stato riservato sempre agli alunni diversamente abili. E’ rivolto al triennio e ci sono ragazzi che dal terzo anno al quinto, consecutivamente, hanno aderito al progetto».
I ragazzi hanno l’occasione di poter comprendere quale realtà esiste oltre il contesto scolastico attraverso un insieme di stage, scelti in base alle loro competenze. Il progetto è iniziato ad ottobre e si è concluso a maggio.
«Per un giorno alla settimana, durante le ore curriculari, i ragazzi hanno frequentato gli stage afferenti alle loro competenze. Son stati accompagnati da un tutor scolastico, nonché il proprio docente di sostegno, che ha assunto un ruolo di mediazione nel momento in cui gli alunni si sono inseriti nel contesto lavorativo. L’azienda ha messo a disposizione, poi, un tutor che ha spiegato la mansione da espletare ai ragazzi».
«Quest’anno son stati sei i ragazzi che hanno partecipato e il progetto è stato portato avanti con successo in coordinazione con Nexive e il partner Post & Service. E’ sempre un’occasione di crescita quella che offre l’Istituto in coordinazione con le diverse aziende. Così, gli alunni possono imparare che significa lavorare in team, il rispetto delle regole e che devono mettersi in gioco per soddisfare i loro bisogni».
Iniziative come queste vanno messe in luce perché denotano una buona vicinanza, soprattutto della scuola, a una determinata utenza che ha bisogno di toccare con mano la realtà più di tutti, di viverla in maniera serena per esprimersi al meglio. Al termine dello stage, c’è stato un riconoscimento nella forma di un certificato di competenze.
«Il riscontro del progetto è molto positivo perché gli alunni coinvolti hanno acquisito molta fiducia in se stessi».