Una rassegna sul documentario italiano animerà la periferia della nostra città nelle prossime settimane. È intitolata “Ignoti alla città” ed è stata presentata ieri in conferenza stampa presso la ristrutturata Villa Sylos – La Contessa, nella zona 167, il luogo dove si terranno i diversi eventi in programma per la kermesse.
La rassegna è nata nel 2002 per valorizzare, promuovere e preservare la diffusione del cinema documentario, strumento essenziale per raccontare la società contemporanea. L’edizione di quest’anno è dedicata alle periferie. Si parte il 5 luglio, con una mostra fotografica di giovani autori italiani. Dal 6 all’8 luglio, poi, la proiezione dei 4 documentari selezionati. In programma anche masterclass e incontri con l’autore. Ignoti alla città 2017 è un’iniziativa della cooperativa Camera a Sud, realizzata in partenariato con la cooperativa Ulixes, con il patrocinio del Comune di Bitonto e la collaborazione di Comunicareilsociale.it, progetto vincitore del Bando 1 Periferie Urbane Sillumina promosso dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e SIAE Società italiana Autori e Editori.
Ad aprire la conferenza stampa Gianluca Sciannameo, della cooperativa Camera a Sud: «Il documentario italiano ha avuto una storia travagliata. Negli anni ’50 e ‘60 è stata una vera e propria scuola per i grandi registi, mentre dagli anni ‘70 è diventato un genere invisibile. Questa rassegna nasce nel 2002 con lo scopo di avvicinare più persone al genere documentaristico. Il nome richiama una delle opere più note di Cecilia Mangini, considerata la fondatrice del documentario in Italia».
Ma Sciannameo guarda anche al futuro: «Vorremmo considerare questa edizione come l’inizio di qualcosa che continui ad offrire eventi permanenti, come l’idea di una piccola scuola del documentario. Stiamo costruendo questi arredi, che sono pensati per sopravvivere per tre anni». Il riferimento è all’allestimento che un gruppo di giovani sta mettendo in piedi in occasione della rassegna. Fra loro anche degli immigrati ospiti del Centro di Accoglienza Straordinaria di Corato e provenienti da diversi stati dell’Africa Centrale.
«Questo gruppo di giovani migranti ha portato un valore aggiunto in termini di storia e proposte. Nella programmazione abbiamo coinvolto tutte le realtà associative di Bitonto perchè il festival è il primo passo verso l’animazione di Villa Sylos – La Contessa» ha detto Enrica D’Acciò, membro della cooperativa Ulixes. Che ha aggiunto: «Al momento ci sono una decina di partecipanti fissi a laboratorio e la partecipazione è aperta a tutti».
Presente alla conferenza stampa anche il sindaco Michele Abbaticchio, che ha sottolineato come «la sfida è cambiare le periferie non solo con le opere pubbliche, ma anche attraverso il coinvolgimento culturale. Il festival si sposa alla perfezione con il contesto nel quale si terrà, poiché mette in luce il connubio fra arte e comunicazione. Sarà interessante seguirlo perchè le periferie sono anche nella nostra testa. Si tratta di una sfida culturale, e cioè di volere un centro attrattore di così grandi potenzialià nella 167. La Cittadella dei Bambini, inaugurata un mese fa, ne è un esempio».
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