Venerdì 18 gennaio presso l’aula magna dell’I.I.S.S. Volta -de Gemmis si è tenuto un evento speciale dedicato alla figura Di Aldo Moro, politico, accademico e giurista vittima del terrorismo .
La mattinata di studio, svoltasi al fine di mantenere viva la memoria e diffondere il pensiero di Aldo Moro, nell’ambito del Progetto “Moro Vive”, voluto dal Consiglio Regionale della Puglia d’intesa con I’USRP , ha avuto come ospiti Gero Grassi, politico, giornalista e scrittore che ha deciso di svelare le verità sull’assassinio di Aldo Moro e Sandro Leonardi, figlio del caposcorta di Aldo Moro, ucciso quel fatidico 9 maggio 1978 a Roma, in via Fani.
Dopo i saluti della dott.ssa Giovanna Palmulli, Dirigente dell’Istituto che ha avuto il piacere di aver conosciuto Aldo Moro nell’inaugurazione della Fiera del Levante, il convegno ,coordinato dalla funzione strumentale Prof.ssa Annamaria Facchini, è iniziato con l’intervento molto toccante ed emozionante di Sandro Leonardi. Pur essendo trascorsi 40 anni dalla scomparsa del padre tutto ciò che è accaduto è ancora impresso nella sua mente “come se fosse successo ieri”, ha dichiarato in preda all’emozione.
“Non c’è bisogno di eroi, ma di persone che, come Oreste, papà di Sandro, nonché caposcorta di Aldo Moro, facciano il proprio dovere” ha dichiarato l’onorevole Grassi che ha proseguito con il sottolineare
l’importanza del ruolo di Moro nella storia italiana: introdusse lo studio dell’educazione civica nelle scuole, elaborò un Piano decennale per l’istruzione diretto a rendere effettivo il diritto alla scuola con nuovi edifici, borse di studio e assistenza e fu sua l’intuizione di sfruttare la neonata Rai per agevolare l’alfabetizzazione del paese dando l’avvio alla creazione di quella che, inizialmente chiamata Telescuola, diventerà la trasmissione “Non è mai troppo tardi” del maestro Alberto Manzi.
“La scuola non è spesa, ma investimento”, “la persona prima di tutto” e altre citazioni hanno fatto capire non solo l’importanza della figura di Moro, ma la sua umanità, la sua sensibilità verso i diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione che molte volte, ahimè, dimentichiamo.
“Moro non è morto, è stato ammazzato” ha ribadito l’On. Grassi sottolineando chiaramente la differenza tra i due termini e, come lui, anche la democrazia e il liberalismo .
Parlarne, sensibilizzare è importantissimo perché si parli di “omicidio di stato” tra i momenti tristi della nostra Repubblica .
La dissertazione è stata interrotta alle ore 10 perché l’onorevole è stato intervistato telefonicamente in diretta su Radio 24, su Casimirri, brigatista presente insieme alla moglie alla strage di via Fani.
Casimirri, latitante da quaranta anni nello stato del Nicaragua, ha notizie importantissime sulla verità del caso Moro, ma lo stato nicaraguense lo ha sempre protetto, mentre l’Italia non ne ha chiesto mai l’estradizione, anzi ha facilitato la sua fuga. Queste le dichiarazioni in diretta dell’onorevole.
Ancora Casimirri è a conoscenza di notizie sul caso Moro. Sa che il 16 marzo 1978, in via Fani, non sono stati in realtà i brigatisti a sparare.
Terminata l’intervista telefonica, il relatore ha ribadito che parlare di Aldo Moro significa :
– parlare della storia d’Italia dalla seconda guerra mondiale ai giorni nostri;
– guardare all’Europa e al mondo della libertà della democrazia e ai nemici di questi valori democratici.
Noi siamo cittadini italiani e del mondo, dovremmo puntare a salvaguardare in tutti i modi possibili la democrazia e il diritto al welfare, abbiamo bisogno di esempi di uomini coraggiosi come Gero Grassi, testimonianza che uno Stato esiste.
“Quando si dice la verità non bisogna dolersi di averla detta. La verità è sempre illuminante. Ci aiuta ad essere coraggiosi.” diceva Aldo Moro.
L’incontro si è concluso con la lettura, da parte di un alunno dell’ITIS, dell’ultima lettera scritta da Aldo Moro alla sua dolcissima Noretta, suscitando emozione negli astanti.
Prof.sse Raffaella Moretti e Isa Visaggio