In questi giorni, sta ottenendo un discreto successo di botteghino il film “Non c’è più religione” di Luca Miniero, incentrato sull’incontro-scontro fra diverse etnie e relative confessioni.
La pellicola presenta una strana somiglianza con “Ameluk”, l’opera dell’attore e regista bitontino Mimmo Mancini, realizzata qualche anno fa, con set suggestivi anche a Mariotto.
Pubblichiamo di seguito la lettera amaramente ironica scritta da Mancini a Miniero.
“Egregio signor Miniero, noi non ci conosciamo, mi presento sono Mimmo Mancini autore e regista del film Ameluk, credo che forse ne avrà sentito parlare, magari poco, ma sono certo che qualcuno le avrà riferito del mio piccolo lavoro. Spero tutto bene dopo l’uscita del suo film “Non c’è più religione”, lavoro che devo dire mi ha messo una tale voglia di continuare a fare che a stento trattengo la mia creatività, certo non posso paragonarmi alla sua che ha scritto e girato tante cose importanti e di successo. Vorrei farle sapere, e ci tengo, che molte persone e amici su fecebukke, come dice un tale… mi raccomando, non utilizzi questa battuta, il tipo è permaloso e non so come la prenderebbe. Come stavo scrivendo, molta gente mi ha segnalato la strana similitudine della sua ultima fatica con il mio filmettino “Ameluk”, scritto ben 9 anni fa, girato a stento nel 2013 e uscito a fatica e con mille problemi produttivi, con sei copie nel 2015, per esattezza il nove di aprile… a pochi giorni dal noto pesce… lei conosce la storia del pesce di aprile immagino… di scherzi ne avrà subiti e fatti, e magari non solo ad aprile. Bando alle chiacchiere, so che il suo lavoro a differenza del mio è uscito con un numero di copie infinite ben 600, due zeri in più al mio 6 (sei) . Non le nego che la invidio, al suo posto oggi sarei felicissimo e grato alla vita, uscire con tante copie e in così tante sale, in televisione ovunque, deve essere una bella soddisfazione e poco importa se il film non ha incassato quello che ha speso, o se va in pari, o se viene criticato e stroncato, o se tradisce le aspettative dei produttori. Una preghiera, poiché le nostre creatività si somigliano stranamente, le chiedo se magari un giorno incontrandoci ci raccontiamo davanti a buon caffè, offro io, la nascita delle idee, magari ci raccontiamo com’è nata l’idea del suo film in questione, ed io le racconto di come è nato il mio, lo trova a questo indirizzo http://www.ameluk.itMi capirà se le dico che il lavoro di scrittura è stato lungo e faticoso, ho dovuto ascoltare tanta gente, intervistare, chiedere il parare delle tre comunità religiose: cattolica, ebrea e musulmana. Io e il mio amico sceneggiatore non volevamo insultare nessuno e nemmeno dire idiozie che avessero mai potuto offendere la dignità di chi crede, le tre religioni monoteiste sono importanti come quelle buddiste e induiste. Il rispetto umano prima di ogni cosa, sempre… è difficile ma si può e si deve fare, specialmente per noi che produciamo “cultura”. Sarebbe stato troppo facile cascare nei luoghi comuni, nelle battute facili che però poi non vanno mai a fondo nel doloroso e purtroppo serio problema delle convivenze pacifiche tra fedi diverse, argomento che sta creando tanti morti ancora, ovunque… e noi che facciamo? A ognuno la sua risposta!Mi perdoni se mi sono permesso di scrivere pubblicamente, ma credo che una lettera cosi sincera e alla luce del sole, non abbia nulla di segreto per nessuno, e a chi mi ha scritto che lei mi ha stranamente copiato il film, a modo suo, io rispondo che le idee sono nell’aria e nessuno ha il copiraider (anche questa è del tipo. La prego non la utilizzi, è permaloso e poi se la prenderebbe con me) dei conflitti religiosi, quindi è solo una “strana casuale coincidenza”… anche se mia madre dice sempre che “un caso nasce per caso ma mai a caso”, ma sa come sono le mamme, si mettono di mezzo per difendere i figli… la perdoni è anziana. E poi lei è ricco e famoso e non credo ruberebbe mai un’idea a un signor nessuno come me, ne sono certo e credo nella sua buona fede!E poi tutto dipende da come si sviluppa una storia, dalla sensibilità, dalla serietà, dall’onestà che si mette in gioco quando si toccano temi delicati come il “nostro”. Sicuro di una sua risposta, attendo di incontrarla per raccontarle di tante idee ancora che ho scritto per realizzare altri buoni film, spero un pochino fortunati come il suo, e come accade da tempo alla sua carriera di sceneggiatore e regista. Grazie per avermi lettoMimmo ManciniOnesto artigiano dello spettacoloBuon NataleDimenticavo per chi non avesse visto l’originale, cioè volevo dire Ameluk, e invece ha visto il lavoro di Miniero, colgo l’opportunità e da buon italiano umilmente ne approfitto: compratelo per Natale costa solo nove euro e io non ci guadagno nulla, è solo una questione di principio.https://www.amazon.it/Ameluk-DVD-Mehdi-Mahdloo-Torkaman/dp/B012DVCRRC/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1482247136&sr=8-1&keywords=ameluk