È una lettera che racconta un dramma infinito e chiede una concreta mano di aiuto. Leggiamola insieme.
“Mi chiamo Marilisa Minerva, vivo a Bitonto (Ba) e il 27.07.2015 una tremenda disgrazia ha distrutto la mia famiglia.
La ragazza che vedete in foto è mia sorella Patrizia Minerva, nata a Bari in data 08.01.1991 ed ivi residente, alla giovane età di 24 anni è stata ad un passo dalla morte perché colpita da una trombosi all’arteria basilare del cervello che le ha tolto tutto ciò che la vita ti dona: la parola, la libertà dei movimenti.. Lei non muove più le braccia, le mani, le gambe, ha serie difficoltà nella deglutizione.
Da quel giorno tutto è cambiato, Patrizia, mia madre, io e con tutta la nostra famiglia, fianco a fianco stiamo percorrendo la lunga strada del dolore e della paura e da quasi un anno ormai gli ospedali e il centro di riabilitazione sono diventati la sua casa.
Oggi Patrizia è viva ma imprigionata nel suo corpo ed è consapevole di ciò.
E’ una tortura vivere ogni giorno potendo solo guardare ciò che ti accade intorno, aspettando che sia tua madre che si occupi di te, che ti veste, che ti dà da mangiare, che ti toglie i capelli davanti agli occhi, che ti asciuga le lacrime quando piangi… essere arrabbiata e non poter gridare quello che senti dentro..
Vi chiedo umilmente di aiutarmi a darle una speranza, una vita dignitosa e ció è possibile andando in Austria nella clinica di neuroriabilitazione situata ad Hochzirl diretta dal Prof. Saltuari Leopold ad un costo molto elevato che ci ostacola, € 100 mila circa considerato il ricovero nella clinica ed il trasporto in aereo medico.
Per favore aiutatemi a riavere una sorella, una figlia, una mamma per il suo bambino di 4 anni che non sente più la voce della sua mamma, non riceve più una sua carezza, non dorme più con lei.
Per chiunque ci voglia aiutare potrà fare una donazione sul seguente conto corrente intestato a:
Minerva Patrizia
Iban: IT24 A010 0504 0010 0000 0001 539
Causale: raccolta fondi cure neuroriabilitazione Patrizia Minerva
Grazie di cuore, Marilisa”