In relazione al comunicato stampa delle forze di maggioranza, apparso su alcune testate giornalistiche telematiche locali, riguardante la vicenda legata all’inagibilità della palestra dell’I.C. “Sylos”, con conseguente proposta di effettuazione delle attività motorie presso il centro sportivo “P. Borsellino”, la Federazione “Pares” esprime tutta la sua perplessità.
L’atteggiamento “incomprensibile” delle forze di maggioranza è aggravato dalla presenza al proprio interno di persone estremamente vicine al mondo della scuola.
L’oggetto del contendere non è certo la “manutenzione degli edifici scolastici”, quanto la “maleducazione istituzionale”, che ha contraddistinto l’operato del primo “cittadino”, che non ha salvaguardato la “dignità istituzionale” della Dirigente l’Istituto.
In premessa, la preoccupazione che i “giovani alunni necessitano di una sana e formativa attività motoria in strutture adeguate” appare alquanto tardiva, dato che la palestra dell’I.C. risulta inagibile dal 20 gennaio del 2017, data in cui il sindaco emetteva l’Ordinanza nr 33.
L’inquilino di Palazzo Gentile, in data 31 agosto 2018, pubblica sul proprio profilo (istituzionale?) facebook un post nel quale è ben evidente che “l’Amministrazione comunale HA DECISO” (e non OFFERTO, come si asserisce nel comunicato stampa della maggioranza!!!) che le ore di Educazione Fisica dovessero essere svolte presso il centro “P. Borsellino”.
Il giorno 1 settembre 2018, la testata giornalistica dabitonto.com ne da notizia, sul proprio portale, con un articolo dal titolo “Istituto Comprensivo ‘Carmine Sylos’. I ragazzi svolgeranno attività fisica al Centro “Paolo Borsellino”.
Solo in data 3 settembre 2018, la Dirigente scolastica, professoressa A.M. Mangini, ne viene a conoscenza mediante una mail inviatale dall’assessore alla P.I., avv. A. Saracino, che la mette al corrente di una delibera del 30 settembre 2018 (ma potrebbe essere un errore di battitura, dato che siamo al 3 settembre!!!), con la quale “l’Amministrazione HA AUTORIZZATO l’utilizzo, da parte degli alunni della scuola secondaria di primo grado Sylos, del centro sportivo Paolo Borsellino, per lo svolgimento delle ore di educazione motoria”.
Tale tempistica viene ritenuta, nel comunicato stampa delle forze di maggioranza, “TEMPESTIVAMENTE portata all’attenzione della dirigenza dell’I.C.” e aggiunge “CON CUI E’ STATA DISCUSSA”. E’ del tutto evidente che la discussione (se mai c’è stata!) sarà stata fatta con un soggetto altro dalla Dirigente Scolastica.
Poiché in data 13 settembre 2018, con nota 0036027/2018, il sindaco comunicava che “l’Amministrazione comunale ha inteso assicurare l’attività motoria” dell’I.C. con le modalità fin qui acclarate, e che in quella stessa data tanto il Collegio dei docenti unitario che il Consiglio di Istituto deliberavano “di non poter mettere in atto la DECISIONE dell’Amministrazione comunale”, la Dirigente Scolastica, in data 14 settembre 2018, comunicava, per iscritto ed in maniera circostanziata, le motivazioni per le quali non fosse possibile attuare tali decisioni.
Fa sorridere come le forze di maggioranza ritengano che l’orario scolastico, che comprende anche delle unità docenti in servizio anche presso altre scuole, possa essere facilmente modificato… a distanza di 4 (quattro) giorni dall’inizio delle lezioni.
A lasciare davvero senza parole, poi, è l’invito fatto dal primo “cittadino”, sempre rigorosamente via social, di chiedere il parere degli alunni. Le forze di maggioranza, capendo la cantonata presa dal loro leader, hanno tentato di porvi rimedio, nel loro comunicato, estendendo alle “famiglie” la richiesta di parere.
La federazione “Pares”, quindi, nel far proprie le perplessità della Dirigente Scolastica, in ordine alla conduzione di attività “in ambienti non gestiti e controllati dalla Scuola”, solidarizza con quest’ultima per la GRAVE MANCANZA DI RISPETTO ISTITUZIONALE subita, tanto dal sindaco quanto dalla sua maggioranza.
I consiglieri di maggioranza, che si aspettavano “maggiore disponibilità e collaborazione” dalla Dirigenza scolastica, farebbero bene a pretenderle da chi, invece, prende decisioni senza avere (almeno) il buon gusto di contattare preliminarmente chi è a capo di una comunità scolastica.