Ammettiamolo.
Non dev’essere stato facile.
Notoriamente gremita essendo di fontane piazza Cavour, eseguire una manovra – per quanto brusca ed inconsulta possa essere stata – con un camion e beccare proprio quello storico simbolo dell’arrivo dell’acqua nella sitibonda nostra città, dev’essere stato un colpo da cecchino.
Le transenne dell’Asv strette in un breve triangolo segnalano inequivocabilmente che è stata rasa al suolo.
E sì che al nord le chiamano vedove inconsolabili per quel loro tetro gocciare notturno, ma che dovesse piangere persino la sua medesima scomparsa, quaggiù, è addirittura paradossale.
Così, la preziosa fontana andrà a fare il paio nel cimitero delle cose perdute col palo della pubblica illuminazione, artistico anch’esso, che scomparve qualche tempo fa quando rinacque la piazza.
Peccato, vedere i ragazzi della “movida” dissetarsi da lei, mentre nei locali avrebbero potuto trovarvi birra et similia, faceva pensare con soddisfazione che, spesso, la storia più austera e vera può vincere la cronaca più spicciola e festaiola.
Almeno fino all’arrivo di uno sbadato autista…