Il 9 dicembre, la piattaforma “Netflix” ha distribuito “L’incredibile storia dell’isole delle Rose”, un film con il quale ricostruisce la coraggiosa e pazza idea dell’ingegnere Giorgio Rosa, che nel 1968 ha realizzato, non distante da Rimini ma fuori dalle acque territoriali italiane, una piattaforma di 400 mq ribattezzata “Repubblica delle rose” dotandola di Governo, lingua e moneta propria. L’esperimento è durato lo spazio di pochi mesi, distrutta poi dal tritolo (leggi qui articolo https://bit.ly/3nf7HBM).
Ma Giorgio Rosa non è stato il solo a tentare questa “strana” avventura, perché di “micronazioni” ne è piena la letteratura, seppur spesso etichettate dalla stampa sempre in modo negativo.
Nei primissimi anni ’70, per esempio, dall’altra parte del mondo si segnala M.J. Oliver. Professione attivista politico americano e soprattutto milionario.
Nel 1971 acquista in Australia delle chiatte cariche di sabbia.
Destinazione del carico: l’atollo di Minerva. Una sperduta “isola” a sud delle isole Fiji, ma che ha una particolarità. Proprio per il suo essere fuori dal mondo, fino ad allora era una terra non reclamata da nessuno.
Oliver, allora, decide di sfruttare al massimo la situazione e di non farsi sfuggire la ghiotta occasione per avere notorietà.
Con la sabbia, allora, inizia a portare il livello del suolo al di sopra del livello dell’acqua. Dopo, non contento, edifica una qualche impronta umana nel territorio, costruendo addirittura una piccola torre.
Il 19 gennaio 1972 il miliardario americano issa la nuova bandiera della Repubblica indipendente di Minerva sulla torre, ne diventa addirittura presidente, la dota di moneta e chiede agli Stati confinanti il riconoscimento ufficiale.
La loro reazione è sdegnata. Accade, infatti, che dopo una conferenza alla cui tavola rotonda si sono seduti Australia, Nuova Zelanda, Tonga, Figi, Nauru, Samoa Occidentali, Isole Cook, il governo di Tonga reclami Minerva tutta per sé. Nel settembre dello stesso anno, allora, l’esercito tongano invade “l’isola” annettendola al proprio territorio.
Il sogno utopico di Oliver era già finito.