Da un affezionato lettore riceviamo e pubblichiamo:
Ora che i riflettori sono definitivamente spenti sulla festa dei Santi Medici,evento trasversale che coinvolge e travolge la città di Bitonto nella terza domenica di ottobre da 285 anni a questa parte, è bene fare alcune considerazioni. Alcuni devoti nonché girovaghi di feste per tutto il sud Italia provenienti dalla provincia di Brindisi dicevano: abbiamo visto scene assurde quest’anno a Bitonto,mai viste altrove.E sicuramente neanche i bitontini hanno mai visto qualcosa del genere.
Un solo precedente nella storia perpetrato allora da un gruppo di facinorosi, una pagina sicuramente nefasta della storia locale ma che ancora riecheggia nei ricordi dei più anziani,u fenànziire colui che sequestrò la batteria di fuochi pirotecnici nel dicembre del 1893 scatenando i tumulti della gente.
Ebbene fortunatamente non si è arrivati a tanto quest’anno ma si è andati molto vicini. Allora ci si chiede perché? Perché sequestrare i manufatti ad un nobile artigiano che con pazienza e dedizione si cimenta nella costruzione di coloratissime mongolfiere? Il sogno di tutti, grandi e piccini, l’ingegno e l’intuizione dei f.lli Montgolfier, l’arte dei maestri artigiani pugliesi soggetti a vilipendio e umiliazione.La tradizione calpestata e costretta a spezzarsi ad una legge cieca, come la forza del vento percuote canne di giunco.Il bottino di tale azione di forza è questo: alcuni chilogrammi di carta velina sapientemente tagliata e cucita come un sarto di grande esperienza sa fare e dipinta a mano con mille colori e tonalità e geroglifici infiniti che ci fanno perdere nei meandri della fantasia. Che male può fare? Perché ancora una volta umiliare la tradizione e la storia della nostra terra?
Il codice della navigazione con apposita circolare emessa dall’ENAC vieta il lancio anche di un solo palloncino e qualsivoglia altra attività nel raggio di otto chilometri dall’aerostazione. Sì perché la nostra colpa è quella di essere praticamente adiacenti l’aeroporto. E allora la domanda nasce spontanea (Lubrano docet): perché si infierisce su un gruppo di cittadini che tradizionalmente, come ogni anno si prodiga per il lancio di mongolfiere artigianali di carta colorata senza fiamma al seguito ed invece si consente che in altre zone, lungo il percorso della processione, vengano incendiati fuochi pirotecnici, innalzati aerostati con fiamma e, persino con fuochi pirotecnici attaccati sotto (i tecnici ritengono sia cosa pericolosissima per la pubblica incolumità) e migliaia e migliaia di palloni che riempiti di elio arrivano a raggiungere ed incrociare gli aeromobili senza il benché minimo rispetto delle più elementari norme di sicurezza? Inoltre, in una città dove le numerose confraternite chiedono da anni che i giochi pirici vengano realizzati sui terrazzi delle rispettive chiese e puntualmente avviene il diniego da parte delle Autorità ,perché invece si autorizza l’accensione di fuochi pirotecnici tra migliaia di persone, lungo la linea di atterraggio aerei e senza nulla osta dell’ENAC, sul terrazzo al fianco di un campanile solo per la festa dei Santi Medici?
Entrando nella aule dei tribunali italiani si scorge a caratteri cubitali: LA LEGGE è UGUALE PER TUTTI.
Ma a quanto pare non vale per tutti i Santi e soprattutto non vale per quei “tutti” che ostinatamente si adoperano per tramandare e passare alle nuove leve i costumi e gli usi che hanno scandito la vita dei nostri nonni.Il finale ideale di questa storia grottesca potrebbe essere come nella migliore sceneggiatura di De Crescenzo nel suo film 32 Dicembre.Ma intanto chi ne fa le spese è la tradizione,violata,umiliata e sequestrata.