Giornata calda, quella di ieri, sul fronte ex Om Carrelli. La vicenda, che dura da sette lunghi anni, è stata protagonista di un consiglio monotematico a Modugno e, successivamente, di un incontro tra le parti in Regione.
Il Comune di Modugno, proprietario del capannone di viale delle Ortensie, è chiamato a valutare la proposta avanzata dal gruppo Selectika, l’unica ancora in gioco, e in base ad essa cedere o meno l’immobile dove un tempo c’era l’Om.
Nel piano avanzato da Selektica si annunciano solamente 128 assunzioni tra i 165 lavoratori che attendono il lavoro. 64 saranno a tempo indeterminato mentre altri 64 saranno a tempo determinato e part-time, mentre altri 24 lavoratori saranno assunti, ma non dal bacino ex Om. Rimangono quindi fuori 37 lavoratori, per cui il sindaco di Bari, Antonio Decaro, ha proposto una ricollocazione attraverso Porta Futuro, un nuovo servizio di orientamento e incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro, che il Comune di Bari, in collaborazione con la Regione Puglia ha avviato sul territorio di Bari. Il gruppo imprenditoriale si impegna, inoltre, a mettere i soldi necessari per far ripartire la cassa integrazione.
La proposta di Selectika ha ricevuto anche il via libera dai sindacati, tutti tranne l’Ugl Metalmeccanici, contraria al progetto, non ritenendolo adeguato, in quanto non contiene garanzie per i lavoratori che restano fuori. Motivazione, quest’ultima, fatta propria anche dal Comune di Modugno, intenzionato a cedere il capannone sono in caso di assunzione di tutti i lavoratori. Ed è per questo che, ieri, nel palazzo municipale si è tenuta la seduta consiliare per valutare la bozza da presentare al successivo incontro in Regione.
La giunta Magrone giudica la proposta Selectika incompleta, scritta in maniera frettolosa e priva di garanzie su più fronti. Non ci sarebbero garanzie per i lavoratori esclusi, come anticipato, sui tempi di assunzione dei 128 operai, in quanto verrebbe solo detto che saranno assunti quando l’attività andrà a pieno regime, e sull’impatto ambientale che potrebbe avere un impianto di recupero e riciclaggio di carta, vetro e plastica, in un territorio già segnato da altri impianti inquinanti. Lo spiegano, durante l’assise, il sindaco e i suoi assessori, criticando anche la condotta tenuta dalla Regione e da Leo Caroli, capo della task force sul lavoro della Regione Puglia, che avrebbero cercato di imporre la sottoscrizione della proposta: «Leo Caroli non è nessuno».
La posizione iniziale di Magrone, poi modificata, era anche quella di non presentarsi in Regione.
Una posizione che suscita molte perplessità. Tra i lavoratori c’è chi, arrabbiato, dice: «Qui rischiamo di perdere anche quest’ultimo treno». La posizione dell’opposizione modugnese è invece favorevole alla cessione, in quanto l’alternativa all’assunzione di solo 128 operai non è il ricollocamento di tutti, ma il fallimento della trattativa con Selectika e, quindi, l’assunzione di zero operai. «Adesso accettiamo e poi pensiamo al ricollocamento degli esclusi» sostengono dalla minoranza.
«Abbiamo già aumentato da 80 a 128 il numero dei lavoratori da assumere» spiega un consulente del gruppo industriale, Benedetto Fanelli, rispondendo alle esortazioni della giunta Magrone a fare ulteriori sforzi per comprendere tutti i lavoratori nell’accordo. E alle obiezioni sui tempi di assunzione spiega: «Intendiamo iniziare ad assumere a partire dal completamento del programma di investimenti. Poi ne assumeremo altri quando andremo a pieno regime, che siamo certi di raggiungere. Questo dipenderà dalla quota di conferimenti che ci arriveranno dalla Regione. Più ci arriverà materiale, prima inizieremo ad assumere. Chiediamo, quindi, la disponibilità del sito per iniziare la procedura per ottenere l’autorizzazione ambientale».
Sulle obiezioni sull’impatto ambientale a rassicurare il consesso è l’imprenditore Giuseppe Angelo Dalena, della Dalena Ecologia di Barletta, una delle imprese che, insieme alla Carton Pack di Rutigliano, rientra nel gruppo Selectika.
La bozza, o atto di indirizzo, secondo la giunta Magrone, è stata dunque votata con 14 voti favorevoli, 2 contrari e 6 astenuti. È accolta la volontà di cedere il capannone alla ditta Selectika solo in cambio dell’assunzione di tutti gli operai, in presenza di una chiara valutazione di impatto ambientale e di rassicurazioni affinché, in caso di chiusura da parte dell’azienda, lo stabile ritorni al Comune di Modugno.
La vicenda è dunque proseguita all’Assessorato Regionale al Lavoro, dove c’è stata l’ennesima fumata nera proprio a causa della posizione del Comune di Modugno, che per la Selectika è irricevibile. La bozza modugnese è stata dunque modificata e allentata nelle sue posizioni. La palla ora ritorna al consiglio comunale di Modugno, che si riunirà di nuovo il 24 ottobre per valutare il testo modificato.