In un’affollata Parrocchia di Maria Santissima Immacolata, a Palombaio, sono stati celebrati ieri i funerali di Giuseppe Abbatantuono e Paolo Putignano, i due ragazzi morti nell’incidente di sabato mattina. Erano in tanti, giunti a porgere l’ultimo saluto alle giovani vittime.
A celebrare la funzione religiosa don Fulvio Procino, parroco di Palombaio, insieme a don Vito Piccinonna.
«Vedere il dolore di due famiglie è troppo. Non ce la si fa. E io parlo da amico. Non oso immaginare come sia da genitore. Ma oggi non celebriamo la morte, ma la vita. Quella vita per cui dovremmo dire grazie, ma che spesso non apprezziamo, non capiamo» spiega padre Fulvio durante l’omelia, in cui si rivolge «a tutti i giovani, quelli che vengono in parrocchia, quelli che si tengono a distanza, quelli che si siedono sui muretti qui fuori, quelli che spacciano, che fanno bravate, che si drogano».
«La vita non è solo cogliere l’attimo – prosegue – Cogliere l’attimo significa cogliere la bellezza delle cose. Ma Gesù vi chiede di spendervi, di impegnarvi pienamente, di non vivere da annoiati, perché la vita non è solo vostra. Ciò che fate si ripercuote sulle persone che vi amano. Le domande “Perché non sei ancora rientrato?” ne sono il segno. Non basta essere incazzati della vita che è andata storta, con questo Paese che non dà nulla. È tempo che ci fermiamo ad ascoltare il nostro cuore. Dopo questo dramma, non deve volare tutto, insieme ai palloncini che faremo volare, altrimenti resterà un ricordo inutile. Non limitiamoci ad uno svago, portando all’eccesso qualsiasi cosa. Messaggio rivolto anche agli adulti che vivono da adolescenti, che vivono abdicando ad ogni dovere di genitori, figli, e che poi mettiamo su Facebook slogan quando succedono sciagure. “Sono tutti figli nostri” solo quando sono in una bara? Non lo sono anche quando fanno qualcosa di sbagliato? Non giriamo la testa dall’altra parte. Dobbiamo avere la capacità di comprometterci, di sporcarci le mani, la faccia. Questo giorno ci insegni il valore di ciò che abbiamo che è l’amore che Dio ha per noi. Impariamo a gareggiare a vicenda per il bene».