La bellezza di un teatro risalta già quando è vuoto perché nei silenzi rimbomba l’eco di ricordi ed emozioni, ma maggiormente se è gremito di gente ed ospita grandi artisti.
Sul palcoscenico del Traetta, ieri, c’è stato Federico Zampaglione, frontman dei Tiromancino, a presentare il suo nuovo album “Fino a qui” in occasione dell’anteprima della Stagione di Prosa e Musica di quest’anno.
«Iniziamo con un grande ospite d’eccezione –ha commentato Rocco Rino Mangini, assessore al marketing territoriale- che ha voluto chiudere il tour pugliese di presentazione del suo ultimo album a Bitonto. Il programma della stagione off che sta per partire è ricco. Avremo ospiti come Sergio Cammariere il 17 novembre, Erri de Luca, Alessandro Haber, Mimmo Mancini, la Rimbamband e tanti altri che vi invito a seguire fino ad aprile».
Cantautore, regista e sceneggiatore. Tre anime in un uomo solo. Federico è ad un passo dai suoi trent’anni di musica italiana.
«Fino a qui –ha raccontato- ci sono arrivato insieme alle mie canzoni che ho voluto riproporre con un vestito nuovo grazie a grandi ospiti. Insieme ad Antonio Marcucci e alla mia band ho creato un’opera corale che definirei piena di incontri. È nata seguendo un criterio registico, creando un dialogo tra le voci ed un effetto spiazzante. Per questo in molti pezzi, come in quello di Jovanotti, Biagio Antonacci o Giuliano Sangiorgi, ho preferito subentrare all’improvviso».
L’album è nato «per caso, per amore e per divertimento. Non mi ha fatto dormire perché è stato difficile chiudere tanti brani in cui i vecchi arrangiamenti sono stati stravolti insieme alla tonalità con cui sono stati interpretati e cantati. È nata, ad esempio, su improvvisazione nel mio studio romano una versione totalmente nuova e particolare di “Un tempo piccolo” con Biagio Antonacci».
Le canzoni raccontano storie, buttano fuori emozioni che stravolgono spesso le regole, parole che a volte sono rimaste strette tra i denti per via dei sentimenti e nascono anche dai sogni com’è stato per Federico con l’inedito “Sale, amore e vento” o la versione di “Liberi” con Giuliano Sangiorgi.
«Ho cominciato a fare dischi nell’89, l’approccio con la musica è sempre lo stesso. Passano gli anni e resta la convinzione di proporre sempre qualcosa di nuovo alla gente, magari migliorerò e tornerò tra vent’anni con un “Dopo di qui” ed altre storie».
Ne è una prova “Fino a qui”, distribuito su tutte le piattaforme digitali, su cd e vinile: «Sono stati i miei pezzi a scegliere gli artisti per questo nuovo album che presenta quattro inediti tra cui “Noi casomai” –la cui registrazione del videoclip, presentato alla 75ª Mostra del Cinema di Venezia, è stata diretta dall’artista in un crescendo emotivo come se fosse un film- perché altrimenti sarebbe stato troppo nostalgico. Quando canti una canzone non tua, finisce per piacerti più di quelle che t’appartengono».
Federico ha scritto un’antologia che ha fatto già storia e continuerà a farla con il contributo anche di Alessandra Amoroso, Tiziano Ferro, Elisa, Mannarino, Alborosie, Fabri Fibra, Calcutta, The giornalisti, Lilly Z, Luca Carboni e sua figlia Linda Zampaglione.
Dopo Bitonto, “Fino a qui” continuerà la sua strada. Infatti, da gennaio partirà il tour in tutti i teatri d’Italia insieme ai Tiromancino e ad una meravigliosa orchestra.