Sabato 6 ottobre, alle 18, dinanzi a Porta Baresana ci sarà un “Presidio di solidarietà per Mimmo Lucano. #Riacenonsiarresta”. Il sit-in è stato organizzato da cittadini, associazioni, movimenti politici cittadini, di riflesso alle moltissime manifestazioni che si stanno svolgendo in tutta Italia in questi giorni.
“Nessun organizzatore, nessun regista. Siamo tutti invitati ad esserci: privati cittadini, famiglie, associazioni, partiti politici, parrocchie, ecc… Ognuno con le sue idee e con i suoi simboli – spiegano -. Per resistere alla strumentalizzazione politica e culturale che, in queste ore, sta ignobilmente facendo di un arresto il pretesto per condannare l’integrazione, la solidarietà, l’accoglienza in questo Paese. Per dire che siamo ancora capaci di indignarci. E che non staremo più in silenzio”.
I dettagli sull’evento Facebook: https://bit.ly/2RjQFDb
La vicenda.
Domenico Lucano, sindaco di Riace, negli scorsi giorni è stato accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. L’indagine, coordinata dalla Procura di Locri, verte sulla gestione dei finanziamenti erogati per l’accoglienza dei rifugiati e dei richiedenti asilo politico al Comune calabrese, in provincia di Reggio Calabria.
Tra le accuse mosse c’è, in particolare, quella di aver organizzato dei matrimoni combinati tra cittadini riacesi e donne straniere, al fine di favorire illecitamente la permanenza nel territorio italiano.
“Sono un fuorilegge”, ha affermato lo stesso Lucano, aggiungendo che ha agito in questa maniera per “disattendere queste leggi balorde”, che rendono complicato – se non impossibile – per i migranti riuscire ad avere i documenti.
La solidarietà è partita sui social con l’hastag #IostoconMimmoLucano: opinione di molti è che sia stato arrestato per aver disobbedito a leggi ingiuste e inefficaci e arrestato per motivi politici. “Se l’accoglienza è reato allora #arrestatecitutti“, si è letto in numerosi messaggi.
E sono arrivate anche le polemiche su Twitter dal Ministro dell’Interno Matteo Salvini: “Accidenti, chissà cosa diranno adesso Saviano e tutti i buonisti che vorrebbero riempire l’Italia di immigrati! Io vado avanti”. Roberto Saviano gli ha risposto su Facebook, accusando il governo di aver avviato “la trasformazione definitiva dell’Italia da democrazia a stato autoritario”.