Tra cumuli di macerie, vicoli pieni di erbacce e le forti rocce di una terra tremante si nascondono sempre storie d’amore, di sacrifici, sogni e speranze. Il loro eco è assordante e la memoria è il dono più grande concesso ai silenzi di chi ha sofferto ed è riuscito ad alzarsi.
È “Il bene mio”, l’ultimo lavoro registico di Pippo Mezzapesa che ha raccontato la storia di Elia, interpretato dall’attore pugliese Sergio Rubini, e del suo amore per Provvidenza.
Il film sarà presentato al Cineteatro Coviello giovedì 4 ottobre alle 19.00 alla presenza del regista, degli sceneggiatori, Antonella Gaeta, Massimo De Angelis, e della produzione.
L’incontro sarà moderato dal giornalista e critico cinematografico Domenico Saracino.
L’ingresso al cinema, fino ad esaurimento posti, avrà il consueto costo da botteghino.
La trama.
Elia, ultimo abitante di Provvidenza, paese distrutto da un terremoto, rifiuta di adeguarsi al resto della comunità che, trasferendosi a “Nuova Provvidenza”, ha preferito dimenticare. Per Elia, invece, il suo paese vive ancora e, grazie all’aiuto del suo vecchio amico Gesualdo, cerca di tenerne vivo il ricordo. Quando il Sindaco gli intima di abbandonare Provvidenza, Elia sembrerebbe quasi convincersi a lasciare tutto, se non cominciasse, d’un tratto, ad avvertire una strana presenza. In realtà, a nascondersi tra le macerie della scuola, dove durante il terremoto perse la vita sua moglie. Lei è una giovane donna in fuga e sarà questo incontro, insieme al desiderio di continuare a custodire la memoria di Provvidenza, a mettere Elia di fronte a un’inesorabile scelta.
Il commento del regista
“Mi hanno sempre affascinato i paesi fantasma, borghi che, in seguito a eventi naturali o per effetto di un graduale spopolamento, sono stati abbandonati a un destino di lento e inesorabile deperimento. Luoghi avvolti dal silenzio, gonfi d’assenza, divorati dall’incuria e dalla vegetazione, i cui unici sospiri appartengono al vento. È in queste strade che ho cercato le ragioni per cui un uomo decide di non andar via. Nel vuoto di case senza più anima, è nata la storia di Provvidenza e del suo ultimo abitante: Elia, un uomo che resiste”. (Pippo Mezzapesa)