Si è aperta ieri l’82 Fiera del Levante e, come da tradizione, a dare il via alla campionaria barese è arrivato nel capoluogo il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Ad accoglierlo, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e il sindaco di Bari Antonio Decaro, che, nei rispettivi interventi, non hanno risparmiato dure critiche al governo giallo-verde presieduto da Conte.
In uno dei suoi passaggi, Antonio Decaro, dopo aver manifestato vicinanza al primo cittadino di Genova, per la tragedia di ponte Morandi, e ai sindaci dei comuni del Pollino per la strage avvenuta nelle gole del Raganello, chiede il rispetto del ruolo del primo cittadino.
«Dobbiamo essere tutti dalla stessa parte, vicini gli uni agli altri, per affrontare con dignità il momento del dolore, e con coraggio quello della ripartenza. Ma ripartire vuol dire decidere, scegliere, assumersi responsabilità» sottolinea il sindaco metropolitano, che affrontando la questione del Tribunale di Bari, ricorda anche la vicenda della signora Anna Rosa Tarantino: «Ecco, responsabilità. Intorno a questa parola, spesso ricorrente nei nostri discorsi, si è purtroppo consumata quest’estate, qui nella nostra città, una vicenda paradossale: quella che ha interessato la sede del Tribunale penale di Bari e la funzione giudiziaria. Una funzione costituzionale, tanto più indispensabile per questa città dove 16 clan mafiosi sgomitano ancora per il predominio del territorio, per questa terra, dove una signora anziana viene uccisa all’alba per sbaglio nel centro storico di Bitonto, e per questo distretto, alle prese con la mafia garganica e con la piaga del caporalato che nell’arco di pochi giorni ha ucciso 16 lavoratori stranieri. Eppure, da metà maggio 650 operatori e migliaia di cittadini sono stati privati del luogo in cui si amministra la giustizia. Di fronte a un’emergenza di carattere nazionale come questa ci saremmo aspettati una forte unità di intenti».
«Paradossalmente – continua – mi sono assunto una responsabilità perché in ballo c’era la paralisi totale della giustizia a Bari».
La critica di Decaro è al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, come spiega nel passaggio successivo: «Invece, signor Presidente, il ministro della Giustizia ha avuto parole ingenerose nei riguardi del sindaco, definendomi “irresponsabile” per aver firmato un’ordinanza che proroga i termini dello sgombero del palazzo che ospita il Tribunale penale».
«Un giudizio pesante, da togliere il sonno, anche se, del resto a Bari, sin dal 1991, siamo abituati a ricevere, da parte delle massime cariche dello Stato, espressioni amare e inopportune sull’operato dei sindaci» conclude Decaro, riferendosi alle offese ricevute dall’allora sindaco di Bari Dalfino, dopo lo sbarco a Bari degli immigrati albanesi dalla nave Vlora, dal Presidente della Repubblica dell’epoca Francesco Cossiga.