Si è tenuto ieri, a Bari, l’incontro tra la Task Force regionale sul lavoro, guidata da Leo Caroli, Confindustria e sindacati, per valutare le possibili soluzioni per il caso “Ex Om Carrelli”. Un’intensa giornata di trattative che ha visto anche un’importante novità. Un’offerta di 200mila euro, versata alla curatela fallimentare di Tua Autoworks Torino da una cordata di imprenditori veneti, ha vincolato l’offerta per l’acquisizione dei capannoni e il reinserimento dei lavoratori. Ora le altre società dovranno presentare una controfferta.
L’assegno versato ha infatti azzerato la procedura per l’aggiudicazione e lunedì prossimo la curatela pubblicherà una nuova asta per permettere di rilanciare alle altre società interessate e per assegnare, entro trenta giorni, gli asset industriali della Tua al miglior offerente.
Fino a qualche tempo fa, dunque, in gioco c’era solo la Selektica, l’azienda che intende avviare, nello stabilimento dell’ex Om Carrelli, un impianto per il riciclaggio della plastica e la lavorazione del vetro, assumendo solamente 95 lavoratori, su un totale di 156. Rimarrebbe, dunque, il problema del ricollocamento del restante numero. In più, degli assunti, solo la metà avrebbero un contratto a tempo indeterminato. Gli altri avrebbero un contratto a tempo determinato della durata di 36 mesi. Il tutto, inoltre, partirebbe nel gennaio 2020 a conclusione dei lavori di riammodernamento. La Selectika sarebbe anche disposta, da settembre, a mettere sul piatto i necessari 300mila euro per la Tua Industries, per sbloccare la cassa integrazione per tutti i lavoratori, da quasi un anno senza stipendi e cassa integrazione.
Ma, da qualche giorno, sono aumentati a quattro i potenziali investitori che vogliono contendersi il sito di viale delle Ortensie 33. Non solo “Ingegneria e Servizi” che vorrebbe dar vita ad un centro di assemblaggio di impianti per energie rinnovabili. Proposta presentata già nei mesi scorsi, ma bocciata in quanto ritenuta inaffidabile dal punto di vista economico e dunque ripresentata. “Ingegneria e Servizi” si impegnerebbe ad assumere tutti gli operai, già a partire dal prossimo dicembre, ma non avrebbe ancora un piano industriale.
Negli ultimi giorni è stata avanzata anche la proposta del gruppo veneto NextOne, che attualmente opera in Cina, ma che vorrebbe spostare la produzione di auto elettriche a Modugno.
Queste nuove manifestazioni di interesse hanno riacceso una concorrenza tra imprenditori che potrà provocare un allungamento dei tempi, dato che ci vorrà un mese per la chiusura dell’asta, ma, come spiega Leo Caroli ai microfoni del Tg3, il rovescio positivo della medaglia è che l’asta si chiuderà con una soluzione definitiva per il futuro dei lavoratori.
I sindacati, intanto, chiedono che, accanto alla somma in denaro, sia presentato un progetto che sia serio e affidabile e che preveda il rientro al lavoro degli operai dell’ex Om Carrelli.