Fa tanta tristezza leggere che il Sindaco di Bitonto, dott. Michele Abbaticchio, non abbia la dignità e la correttezza di pronunciare il mio nome e cognome.
Allora, gli ricordo che mi chiamo Gennaro Ciliberto e sono un testimone di giustizia e ho dato la mia vita per la Giustizia, non sono uno che pontifica.
Ricordo anche che non ci guadagno ad invogliare la gente alla denuncia e alla condanna pubblica delle mafie.
Forse Sindaco Lei ha dei pregiudizi nei miei confronti?
Oppure non rammenta perché io sia venuto a Bitonto ?
In quel centro antico, tra l’altro, dove solo pochi prima di me avevano avuto la forza di gestire un’attività commerciale in una piazza che era terra della criminalità.
Rammento al dott. Abbaticchio che a Bitonto, dove lui è nato e vive, lo scrivente ha subito minacce e ha denunciato pregiudicati, un servitore dello stato infedele e facendo nomi e cognomi di personaggi oggi in galera.
Pregiatissimo Sindaco, dai suo toni per me offensivi si percepisce una certa sua predisposizione a sminuire la mia figura, non vorrei che non sapesse chi è un testimone di giustizia…
Sappia che io non serbo alcun rancore. Tuttavia, non posso dimenticare che Lei, in piu occasioni, a mezzo stampa, prima della tragica morte della signora Tarantino, ha sempre considerato il “fenomeno criminalità bitontina” un qualcosa di diverso dalla mafia, in netta contrapposizione con la DDA e gli organi inquirenti e la realtà.
Che dirle: fa bene a chiedere più rinforzi, ma Le ribadisco che Lei è il sindaco di Bitonto e la fascia la tenga al petto e non alimenti polemiche inutili, perché il suo primo dovere è unire coloro che lottano contro ogni forma di mafia, non chiamarmi quasi con disprezzo “signore”.