Lo strumento, sulla carta, si presenta con buone intenzioni.
Mettere da parte l’eccessivo individualismo da parte di ogni singolo operatore commerciale, e creare una rete, solida e concreta, che vada a valorizzare il commercio locale con tutti i prodotti tipici del territorio. Tutto in un’ottica di crescita e di continuo sviluppo. E di finanziamenti regionali importanti.
Si chiama Distretto urbano del commercio (Duc), soggetto previsto dalla Regione Puglia con la legge n°26 del 16 aprile 2015.
Anche Bitonto, neanche in anni eccessivamente lontani, è stato iniziato un percorso per la sua istituzione. Con l’impegno dell’allora assessore alla Polizia municipale e Annona, Domenico Incantalupo, del comando di via Dossetti, degli uffici comunali e degli operatori di categoria.
Un primo passo è stato quello, effettuato nel gennaio 2016, di inizio dei lavori (clicca qui per articolo https://bit.ly/2n3Oshi) con gli incontri con gli attori locali interessati.
Il percorso, per fortuna, va avanti, tanto che il Duc arriva presto anche in Consiglio comunale e, a febbraio di un anno fa, addirittura alla firma di un Protocollo d’intesa con la Regione e le associazioni di categoria.
Ma poi, più nulla. Febbraio 2017, infatti, significa che quattro mesi dopo ci sono state le elezioni amministrative, rivinte da Michele Abbaticchio, e quindi l’insediamento del nuovo esecutivo.
Continuità, quindi? Non proprio, perché il Distretto urbano del commercio è uscito dall’agenda pubblica di Palazzo Gentile ed è entrato in profondi cassetti, più che chiusi a chiave quasi sigillati. Che a nessuno interessa andare ad aprire.
Non è dato sapere, infatti, cosa è seguito alla firma del Protocollo d’intesa. Quel che è certo è che il Comune ha perso la possibilità di partecipare ai primi bandi regionali ad hoc (che in realtà, a sentire i bene informati, non metteva in ballo poi così tanti soldi), che nel frattempo hanno premiato altri Comuni a noi vicini. Ruvo Di Puglia, per esempio, ha già il suo Duc da oltre un anno.
Anche a Molfetta è partito. E Modugno, non più tardi del 16 luglio, ha avuto il via libera dalla Regione per il proprio progetto presentato a metà giugno. Con un assegno di oltre 51mila euro. E altri finanziamenti che arriveranno nei prossimi mesi. Già, perché da quello che filtra, sembrerebbe che la Regione Puglia, nello stanziare i successivi fondi, potrebbe concedere più un occhio di riguardo a chi il Distretto urbano lo ha già costituito rispetto a chi è ancora al palo.
Nulla, per carità, (forse) è ancora perduto, ma occorre che qualcuno riapra quei cassetti per riprendere possesso delle carte e ridare vita a un discorso interrotto ormai troppi mesi fa. Soprattutto per una città che sta puntando e vuole puntare forte sul turismo.