Il grido e l’impegno è uno solo: continuare, nonostante tutto, a combattere per promuovere la legalità.
Ieri mattina, nella sala consiliare del Comune di Molfetta, il numero di persone importanti era davvero tanto. E di grande qualità. In primis il padrone di casa, Tommaso Minervini, Alessandra Ricupero, referente di Libera Bari-BAT, Roberto Montà, presidente di Avviso Pubblico e sindaco di Grugliasco, Michele Abbaticchio, il nostro primo cittadino e vicepresidente di Avviso Pubblico, Pierpaolo d’Arienzo, sindaco del Comune di Monte Sant’Angelo, Antonio Decaro, presidente dell’Anci e sindaco della Città metropolitana di Bari e Francesco Crudele, primo cittadino di Capurso.
Con loro, diversi amministratori locali, oltre ad associazioni e cittadini.
Tutti insieme hanno presentato il settimo Rapporto di Avviso Pubblico “Amministratori sotto tiro”.
Legalità nonostante tutto, allora. Nonostante i problemi economici, soprattutto quello della mancanza di lavoro. Nonostante una criminalità fortissima e difficile da sconfiggere. Nonostante la consapevolezza che anche gli enti locali sono diventati importanti centri per fare affari.
Nonostante la situazione difficile presente nella nostra Regione. Secondo gli ultimi dati, infatti, la Puglia, con 70 casi censiti nel 2017, è la quarta regione in Italia per numero di amministratori minacciati, ben il 37 per cento in più rispetto all’anno precedente.
Soltanto nell’hinterland barese, i casi sono passati da nove a 16. Il vicesindaco di Bari, Vincenzo Brandi, ha trovato un messaggio minatorio sulla porta dell’ufficio del Comune, riferito allo sgombero di alcuni alloggi popolari. A Terlizzi Ninni Gemmato ha ricevuto una lettera di minacce, estesa anche a un consigliere comunale con delega ai Servizi sociali, e successivamente ha trovato un proiettile attaccato con il nastro adesivo alla porta del suo ufficio. A Ruvo di Puglia Pasquale Chieco ha subito l’incendio dell’abitazione di campagna, e due settimane prima il responsabile del Comune per lo sviluppo era stato aggredito durante uno sgombero.
Ma non per queste difficoltà gli amministratori locali intendono alzare bandiera bianca. Anzi, da Molfetta, si è capito ancora di più che non si arretra di un solo centimetro. Anche magari con una mano più concreta del Governo, anche in materia legislativa.
Lo ha fatto capire proprio Antonio Decaro, che ha annunciato la volontà di richiedere la modifica degli articoli 143 e 145 del Testo unico degli enti locali, e anche la possibilità che un Comune sciolto non possa più fare per un certo periodo di tempo gare e bandi in autonomia.
Michele Abbaticchio, invece, si è detto convinto che la partecipazione sia un metodo per risolvere problemi e non solo un obbligo giuridico, e ci sia la necessità di costruire un’armonia di dialogo con la cittadinanza.