Il parere – e forse è questo l’aspetto che conta di più – è favorevole, ma le riserve, le critiche e le annotazioni certamente non mancano. E alcune – diciamolo pure, la maggior parte – sono le stesse da anni.
Il Collegio dei revisori contabili di Palazzo Gentile ha dato il disco verde al rendiconto di gestione 2017 – proprio la sua assenza ha fatto saltare il Consiglio la settimana scorsa, facendolo slittare a lunedì prossimo – anche se non tutto è oro quel che luccica. Soprattutto in tema di partecipate, banche dati sulle posizioni tributarie, recupero fiscale.
Rendiconto ok, ma ufficio Tributi soffre parecchio. Il bilancio dell’anno passato ha rispettato tutti gli obiettivi di finanza pubblica. Presenta un avanzo di oltre 22milioni di euro, seppur più basso di quasi quattro milioni rispetto all’anno precedente e cinque rispetto al 2015. Da corso Vittorio Emanuele hanno incassato di meno sia sulle entrate Imu, Tasi e Tari.
Complessivamente, dunque, “si evidenzia – sottolinea il collegio dei revisori contabili nella penultima delle 37 pagine di parere – la impellente necessità di acquisire le banche dati riferite alle posizioni tributarie complessive dei contribuenti rispetto all’Ente. Le difficoltà lamentate dal Servizio Tributi non esimono dalle responsabilità complessive degli amministratori e di tutta l’Amministrazione complessivamente coinvolta”
“Le partecipate devono produrre economie…”. Una seria e pesante bacchettata arriva quando si affronta il capitolo delle Società partecipate. “Relativamente alla gestione delle partecipate – si legge – l’Organo di revisione non può non rilevare come le partecipazione abbiano ragione di esistere soltanto se producono economie e non diseconomie”.
Sotto la lente d’ingrandimento finisce, ovviamente, la Società ambientale Nord barese (Sanb), ancora al palo e con i bilanci in perdita nel 2016 e 2017. E sulla quale, i revisori danno un consiglio netto e tranciante al Comune: “procedere senza indugio alla liquidazione della propria quota”. Lo stesso, tra l’altro, già dato due anni orsono. Ma non è tutto, perché secondo le valutazioni dei contabili del Comune, “dinanzi alla volontà dell’amministrazione di procedere alla revoca della procedura di liquidazione con conseguente ricapitalizzazione, il Collegio ritiene che in assenza totale di un Piano completo di risanamento completato da Piano industriale, non ricorrono gli estremi per ricorrere in tal senso.
Ergo, dunque, “si ripropone la tempestiva dismissione senza indugio della partecipazione dell’Ente dalla S.a.n.b Spa”.
“Fare di più sull’evasione tributaria”. Luci e ombre, ancora una volta, arrivano anche sul recupero dell’evasione tributaria. L’anno scorso, in realtà, sono stati raggiunti i risultati attesi, perché è stato riscosso, in pratica, l’80 per cento in media di quello accertato (la percentuale più bassa, però, solo il 67 per cento, spetta alla Tari, mentre è del 100 per cento per la Cosap). C’è da evidenziare, però, “che in merito all’attività di controllo delle dichiarazioni e dei versamenti, si auspica che nei rendiconti degli esercizi futuri sia conseguito un risultato più soddisfacente. Non si può non rilevare come le difficoltà generate dal caso Cerin, abbiano avuto un impatto non indifferente sulla gestione delle entrate dell’Ente”.