Programmazione, lungimiranza, serietà e passione. Queste le ricette del miracolo Omnia Bitonto, fino a qualche tempo etichettata come la cenerentola e la matricola, ma oggi ormai solida realtà del calcio pugliese.
Il club del patron Francesco Rossiello è riuscito nel miracolo di compiere il triplo salto dalla Prima Categoria alla Serie D in appena tre stagioni: una scalata poderosa, inarrestabile, figlia della programmazione e della lucidità di una società che ha sempre raggiunto gli obiettivi che finora si è sempre prefissata. Non mollando mai la presa neanche nei tempi bui, quando si era costretti ad emigrare fuori Bitonto oppure, in questa ultima difficile ma folle ed entusiasmante stagione, tutto sembrava perduto.
Quando nell’autunno del 2014 nel club – nato, lo ricordiamo, nel 2008, appena dieci anni fa – è subentrato il presidente Rossiello, l’intenzione era chiara: riportare Bitonto nel calcio che conta, puntando alla Serie D. In pochi davano peso a queste premesse, ma dopo sei mesi di assestamento in Prima Categoria, ecco la scalata inarrestabile: due campionati vinti, Prima Categoria 2015/2016 e Promozione 2016/2017, una Coppa Puglia di Prima e Seconda Categoria 2015/2016, una finale di Coppa Italia di Promozione 2016/2017, il quarto posto nell’Eccellenza 2017/2018 e i conseguenti trionfi prima nel playoff regionale (giocato sempre fuori casa, con due successi ad Avetrana e Casarano) e poi in quello nazionale, eliminando i lucani del Soccer Lagonegro e i campani della Vis Afragolese.
Dunque, l’Omnia per la prima volta sbarca in Serie D e lo fa con pieno merito. Traguardo prestigioso per l’intera città di Bitonto: è bene ricordare come tutta la dirigenza – bitontina – abbia rappresentato ovunque, sempre con grande orgoglio il nome della propria città, che ora si appresta a difendere nel campionato dilettantistico nazionale più importante, anticamera del calcio professionistico. Un palcoscenico che la città di Bitonto si merita e che ora dovrà fare in modo di mantenere per riportare il calcio cittadino sempre più in alto.
Al netto di polemiche, critiche e sterili quanto ripetitive prese di posizioni, va sicuramente dato merito all’Omnia Bitonto e alla sua dirigenza: ottenere quanto promesso, lavorando sodo ogni giorno anche con la giusta dose umiltà.
Un caso, quello dell’Omnia, atipico: etichettata come la squadra senza tifosi, giorno dopo giorno, partita dopo partita, è riuscita a riaccendere l’entusiasmo dei bitontini. Il “Città degli Ulivi” (immagini e numeri sono elementi incontrovertibili) pian piano difatti si è riempito: famiglie, donne, uomini, bambini, gente di ogni fascia d’età. Magari non c’è un tifo organizzato ma c’è l’entusiasmo di chi ha semplicemente a cuore le sorti della città di Bitonto e che, a prescindere dai colori e le sterili polemiche di cui sopra, ha solo voglia di vedere primeggiare la propria città anche nello sport.
Per questo l’Omnia è un progetto, un sogno che va sostenuto e tutelato adeguatamente. E che ha regalato a tutta Bitonto quella Serie D che rappresenta oggi una vetrina da difendere a denti stretti. Per magari puntare, chissà, al sogno del professionismo.