Mala tempora currunt per i commentatori di Facebook, quelli che pensano di poter scrivere, dire male di chicchessia con serenità, celando le offese dietro il manto della libertà e della democrazia.
Qualche settimana fa la Polizia di Stato ha denunciato un 46enne del posto per aver scritto frasi offensive, commentando un articolo di giornale su Facebook, ammantando dubbi sul loro operato in difesa del territorio.
Chiunque, infatti, offende l’onore o il prestigio di un Corpo politico, amministrativo o giudiziario o di una rappresentanza di esso, o di una pubblica Autorità potrebbe addirittura essere punito, per l’art. 342 del Codice Penale, da una ammenda pecuniaria.