La forte presenza dei cinghiali nel nostro agro sta diventando un problema. Nell’area naturale di Lama Balice si parla addirittura di emergenza a causa degli esemplari che si sono spostati all’interno della zona residenziale del rione San Paolo di Bari. Si parla di espansione anomala. Negli ultimi tempi si sarebbero riprodotti così tanto da acuire una situazione che si fa sempre più pericolosa, sia per l’agricoltura che per l’incolumità pubblica.
Ieri un esemplare è stato avvistato anche nel centro urbano di Bitonto, nella zona dell’Istituto Tecnico Commerciale “Vitale Giordano”. Mentre nei giorni precedenti, altri avvistamenti ci sono stati sulla strada provinciale 89 Bitonto-Palombaio.
Sulla questione è intervenuto anche l’Ente Parco Nazionale dell’Alta Murgia per avviare una azioni per il contenimento dei cinghiali nel territorio del parco. L’ente ha chiamato a raccolta gli agricoltori della zona affinchè accolgano l’invito ad installare, nei propri terreni, recinti di cattura.
L’ente ha chiesto il coinvolgimento di tutte le componenti istituzionali interessate, a partire dalla Regione Puglia, con cui sono state attivati incontri e tavoli di lavoro tecnici per avviare le altre fasi del nuovo approccio strategico approvato dall’Ente che prevede anche il coinvolgimento degli operatori agricoli disponibili. Tra gli obiettivi che si prefigge l’ente Parco con questi tavoli istituzionali vi sono, come si legge in un comunicato pubblicato sul sito, la regolamentazione della caccia al cinghiale «secondo regole che consentano un effettivo uso sostenibile delle popolazioni di Cinghiale con modalità, tempi e tecniche adeguati e che tengano conto anche degli effetti collaterali dell’attività venatoria», l’adozione delle migliori e più efficaci azioni urgenti di contenimento della specie e l’attivazione di «filiere corte per la valorizzazione e certificazione delle carni da cinghiale nella ristorazione e trasformazione manifatturiera locale con la partecipazione delle ASL e dei nuovi modelli di macellazione non cruenti (con macelli mobili) che permettono di contenere gli effetti legati alle condizioni post cattura e/o uccisione».