Nella classifica (su 180 Paesi in totale) stilata da “Reporters Sans Frontiers” (https://rsf.org/) per l’anno 2017, l’Italia è al cinquantaduesimo posto, dopo Botswana, Romania, Burkina Faso, in relativo alla libertà di stampa.
I primi dieci Paesi sono invece, in ordine di classifica dal primo al decimo posto: Norvegia, Svezia, Finlandia, Danimarca, Paesi Bassi, Costa Rica, Svizzera, Giamaica, Belgio ed Islanda (https://rsf.org/fr/classement).
In Norvegia, i giornalisti non subiscono né censure né pressioni politiche. La legge “Media Ownership Act” (Act No. 53 of June 13, 1997) (http://www.wipo.int/wipolex/en/details.jsp?id=10780), adottata nel 1997 vieta ai grandi gruppi editoriali (come Egmont, Schibsted e Amedia) di possedere oltre il 40% di capitali provenienti dalle attività di televisione, radio o giornali. Si segnala, il progetto #Ettminutt del 2017, teso a richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sull’indipendenza e il pluralismo delle voci nella stampa, necessari a garantire un’informazione affidabile e non tendenziosa.
Nel nostro Paese, la classifica evidenzia la pressione che i giornalisti subiscono dai poteri politici e dalle organizzazioni criminali. Tanti i casi di giornalisti che vivono sotto scorta delle forze di polizia o di quelli che optano per l’autocensura, per evitare beghe penali, incluso l’incarceramento, dovute ad eventuali diffamazioni. Esiste in Italia, una legge che penalizza da 6 a 9 anni di carcere gli autori di reati di diffamazione perpetrati a nocumento di politici e magistrati.
L’ultimo Paese, per le violazioni ai diritti di libertà di stampa per un giornalista, è invece la Corea del Nord. E’ classificato al 180 ° posto.
Il regime politico nord coreano controlla in modo quasi assoluto i MEDIA e persino le comunicazioni individuali negli smartphone personali. Violare le regole, come nel caso di leggere on line una pagina di un giornale straniero, significa accettare di essere trasferiti nei campi di concentramento nord coreani. Esiste un’unica agenzia di stampa nazionale, la KCNA, abilitata dal Governo a fornire informazioni ufficiali agli altri Media.
Ma, il tema della libertà di stampa è però oggi sotto attacco, anche nei paesi più democratici, come quelli che fanno parte del Consiglio d’Europa. Il diritto alla libertà di stampa necessità in realtà di un’ampia tutela ed in questa direzione si attestano, già da anni, le varie sentenze della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.