Regolamento riprese audiovisive e fotografiche del Consiglio comunale, forse è davvero il momento.
Anche per Palazzo Gentile, infatti, dopo lunghissimi e tantissimi anni di attesa, rinvii, e una vacatio incredibile anche rispetto alla normativa vigente – comunale e nazionale – l’ora fatale di aprirsi alle telecamere è scoccata.
Il Consiglio comunale di lunedì (ore 8.30) ha come (ultimo) punto all’Ordine del giorno anche il disco verde del provvedimento, e la relativa adozione.
Il disciplinare, in realtà, redatto dal responsabile dell’Ufficio comunicazione e informazione del Comune, Francesco Matera, è già pronto da oltre un paio d’anni, pronto per il via libera durante il primo mandato del sindaco Michele Abbaticchio, ma poi è stato accantonato e chiuso a chiave nel dimenticatoio.
Della sua esistenza si ricorda il consigliere pentastellato Cataldo Ciminiello, che a settembre chiede al Consiglio comunale di riprenderla da qualche cassetto e approvarla. Dall’Ufficio stampa, allora, viene riproposto il testo, ma leggermente modificato. E quindi affrontato e discusso nelle Commissioni consiliari.
Il Regolamento/. Ci si prenota entro 24 ore. Ma cosa prevede il Regolamento? Le riprese audiovisive integrali del Consiglio, innanzitutto, devono riguardare l’intera durata della seduta, senza tagli, interruzione e commenti fuori campo. Tutte le pause e le interruzioni volute dal presidente – sarà lui a comunicare la presenza delle videocamere – dell’assemblea restano fuori dalla diretta o dalla differita, e tutta la strumentazione che sarà utilizzata dovrà soltanto esclusivamente riprendere i componenti del Consiglio e della Giunta. E le riprese devono essere effettuate esclusivamente nell’area stampa allestita (un tavolo e qualche sedia, ndr) nell’aula consiliare, mentre eventuali interviste rigorosamente all’esterno della stessa.
Per segnalare al pubblico presente in aula l’effettiva presenze di telecamere e videocamere, la sala consiliare dovrà adottarsi di una specifica cartellonistica.
Tutti coloro (giornalisti, fotoreporter, operatori di testate giornalistiche regolarmente iscritti al registro della Stampa) che intendono riprendere le sedute, devono accreditarsi – per un solo Consiglio o in modo permanente – entro 24 ore dall’inizio delle stesse – tramite un apposito modello da presentare al presidente del Consiglio comunale.
Le riprese audiovisive non subiranno importanti limitazioni, ma scatterà il divieto allorché gli argomenti in discussione riguarderanno dati personali qualificati come sensibili e giudiziari, nel caso in cui l’intera sessione consiliare sia da considerarsi segreta, o se le discussioni consiliari abbiano riflessi su diritti e libertà fondamentali degli interessati o sulla loro dignità.
Tutte le registrazioni saranno fruibili sul sito del Comune per tutta la mandata amministrativa del Consiglio.