Ottanta anni a diffondere cultura nella città di Bitonto. Una vita spesa per educare, contribuendo alla crescita di tantissimi bambini che attraverso le sue lezioni si sono formati. Ottanta anni in cui non ha dimenticato neanche l’impegno politico, in cui ha cercato di portare cultura ed educazione anche nelle zone della città dove più forte è il degrado, il disagio. Una missione di cui abbiamo raccontato a marzo, ricordando la storia dell’asilo Pantaleo, nato negli anni ’70 nel centro storico, per cercare di contrastare la miseria che affliggeva quelle viuzze antiche.
L’Università dell’Anziano ha festeggiato ieri l’ottantesimo compleanno di Marco Vacca, suo presidente, ricordando il prezioso contributo dato, in tanti anni alla città. Un contributo tale da renderlo «un’istituzione della cultura a Bitonto, oltre che una persona cara», secondo il dirigente scolastico Angela Maria Mangini che, insieme a tanti altri, tra soci dell’Università e amici, hanno partecipato alla festa in suo onore, tenutasi nell’Aula Magna della Scuola Media Statale Carmine Sylos.
«Marco è una di quelle persone che sai che ci sono, nonostante la loro discrezione. Sappiamo che Marco c’è e ci sarà sempre. Spiritualmente parlando dovrei esseri io suo padre, ma in realtà sono io a considerare lui tale» è il pensiero di don Vito Piccinonna, che all’educatore ha portato i saluti dei parrocchiani e di tutta la comunità della Basilica dei Santi Medici.
«Marco ha saputo creare, pensare e operare. Questi sono i tre verbi che noi anziani non dobbiamo mai dimenticare. Non dobbiamo mai smettere di pensare, perché il pensiero è quel che ci distingue dagli animali. Il pensiero ci deve accompagnare nella vecchiaia, che non è di per sé una malattia come sosteneva Cicerone» ricorda, invece Michele Giorgio, evidenziando come sia stato grande anche il contributo al pensiero dato da Marco attraverso l’Università dell’Anziano, di cui è stato presidente lo stesso Giorgio per 30 anni.
«Siamo stati educati nella Parrocchia di Cristo Re, insieme a don Antonio Mattia. Con Marco sono cresciuto. Abbiamo fatto molti passi insieme anche nella politica. Abbiamo realizzato tante cose insieme. È un vero professionista. Il contributo di Marco lo apprezzeremo ancora di più quando andremo a rileggere la storia di Bitonto» aggiunge il professore Vincenzo Robles, seguito da Giovanni Procacci che descrive Marco Vacca come un «dono per la città, sempre caratterizzato dal suo primato della coerenza».
«La vita di Marco si è sempre contraddistinta come un’offerta per gli altri» aggiunge Procacci, ricordando la sua fede declinata con l’impegno civile.