A 3 anni, Pierpaolo Nardone sognava di prendere possesso dei fornelli di casa.
Da piccolissimo, infatti, il giovane di Mariotto approfittava della distrazione della madre per avvicinarsi subito alle pentole e cominciare a mescolare. O ancora, sedeva accanto a sua nonna per conoscere i segreti della sua cucina.
A distanza di circa 15 anni, Pierpaolo ha realizzato il suo desiderio: è lui ora lo chef di casa. E che chef.
Lo scorso 6 marzo, infatti, il 17enne, studente del quarto anno dell’Istituto Alberghiero di Molfetta, è stato premiato al Memorial “Sergio de Gennaro”, organizzato da ACP BAT.
Il concorso gastronomico, dedicato alla memoria del giovane cuoco, è rivolto agli iscritti degli istituti alberghieri statali o istituti paritari, regionali e privati del territorio e ai soci allievi iscritti alla FIC, e si divide in due sezioni: cucina e pasticceria.
In 50 minuti (più 10 di pulizia), i concorrenti sono chiamati a preparare un antipasto o un dessert con almeno un nostro prodotto tipico. Gli stessi devono inoltre occuparsi della spesa, della ricetta, del food cost e della scheda nutrizionale.
Il piatto preparato da Pierpaolo Nardone è stato uno sgombro scottato, massaggiato con olio extravergine di oliva prodotto dalla sua famiglia, adagiato su crema di cicerchie decorticate con sponsali arrostiti e cipolla rossa, cotta in acqua e aceto.
«Con “Soffio di Puglia” (nome che lui stesso ha dato alla sua creazione, ndr) ho voluto riprendere e rivisitare un po’ il tradizionale calzone” ci spiega il giovane cuoco. “Ho deciso di partecipare due settimane prima del concorso. Ero a letto con l’influenza e pensai ad una tartare, ma era troppo semplice. Nei giorni successivi ebbi quest’idea. La provai e riprovai, prima di proporla al prof che la ritenne buona. Ed effettivamente ha avuto successo».
Con il suo piatto, infatti, Pierpaolo ha ottenuto il punteggio di 90,4 su 100, battendo altri 17 concorrenti. E non solo. Oltre ad essere medaglia d’oro nella categoria cucina, grazie al miglior punteggio è risultato anche vincitore assoluto.
«È la prima volta che partecipo al concorso e sono davvero contento per questa vittoria, soprattutto perché ho fatto tutto da me. Il prof Giuseppe d’Introno mi ha solo dato alcuni consigli sul colore. I giurati hanno apprezzato molto il mio piatto, in particolare l’assenza di spine». Senza contare la difficoltà della cottura del pesce.
Grazie a questi premi, potrà ora seguire quattro corsi di alta formazione, avrà diritto ad una piccola borsa di studio, messa a disposizione dalla famiglia De Gennaro, ed essere citato in un articolo nella rubrica “Buon gusto” de “La Gazzetta del Mezzogiorno”.
Nella giuria, infatti, c’era anche Antonella Millarte, food expert dello storico quotidiano. Insieme a lei l’executive chef Raffaele De Giuseppe (presidente), l’executive chef e stella Michelin Stefano Di Gennaro, il territorial manager di Metro Bari, Domenico Cassano, e l’esponente di AMIRA Puglia sez. Bari, Savino Carbutti. Commissari di Cucina sono stati gli chef Nicola Furio, Cosimo Morolla e Giovanni Boccomino.
Ma qual è l’ingrediente segreto di Pierpaolo Nardone? «La semplicità, le cose semplici sono sempre le migliori» risponde senza alcun dubbio il giovane mariottano, che rifugge dai falsi miti.
«Seguo molti chef stellati, seri e professionali, che non vanno in televisione. I programmi tv non sono veritieri. In cucina nessuno vince o perde da solo. C’è sempre una brigata». La stessa “squadra” che lui spera un giorno di dirigere.
«Sogno di diventare chef e di aver un ristorante tutto mio, ma devo ancora lavorare tanto».