Non ha ottenuto i risultati sperati la messa in vendita dei beni comunali inutilizzati. Secondo quanto riportato dalla Gazzetta del Mezzogiorno di ieri infatti, sono stati venduti solamente un fondo rustico, coltivato a uliveto, e tre locali nel centro storico. Il piano di alienazione degli immobili porta così nelle casse della città la cifra di 40 mila euro. La proposta mirava a monetizzare beni comunali in stato di abbandono, in vista anche di una loro migliore valorizzazione.
Il fondo rustico ceduto è quello di Torre Brencola. I tre locali per i quali si è trovato un compratore invece sono piccole proprietà, di 12 metri quadrati, situate in corte Camillo Regna, in piazza Cavour.
Nessuna offerta per il complesso dell’ex Lazzaretto, su via Palo, e il convento di Sant’Agostino, immobili tanto pregiati quanto onerosi da ristrutturare. Per il primo, la richiesta a base d’asta era di 72 mila euro, mentre il valore del secondo era stimato a 1,5 milioni di euro. Asta deserta anche per sei piccoli locali nei pressi del teatro comunale, un palazzo a due piani, nelle vicinanze della chiesa di San Francesco La Scarpa, e altri tre fondi rustici.
Il prezzo di partenza per ciascun bene è stato stabilito tramite una perizia immobiliare, mentre l’asta si è svolta tramite offerte al rialzo, secondo il metodo delle “offerte segrete”.