Il provvedimento è stato licenziato all’unanimità durante l’ultimo Consiglio comunale.
Si chiama “Definizione agevolata delle entrate tributarie comunali non riscosse”, o, per capire meglio, una piccola mano tesa verso chi ha debiti verso Palazzo Gentile.
Anche il Comune di Bitonto ha deciso di aderire, infatti, a quella facoltà, prevista dalla legge n°172 del dicembre 2017, “di escludere il pagamento delle sanzioni relative alle entrate, anche tributarie, non riscosse a seguito di ingiunzioni fiscali”, a patto che siano stati notificati entro il 16 ottobre dello scorso anno.
Per tutti coloro che volessero approfittare di questa possibilità (secondo l’assessore al Bilancio Domenico Nacci sono 350 i contribuenti che hanno avuto decreti di ingiunzione), c’è tempo fino al 3 aprile per presentare apposita domanda – il modello è disponibile sul sito istituzionale www.comune.bitonto.ba.it – e di farlo recapitare tramite Posta elettronica certificata, a mano o tramite posta all’Ufficio protocollo di corso Vittorio Emanuele, o in alternativa per via telematica per il tramite del portale comunale “Bitonto Digitale”.
Una volta presentate le domande, entro il 31 maggio il responsabile del Servizio Tributi emetterà un provvedimento, indicante le somme dovute ai fini della definizione, le modalità di pagamento, l’importo delle singole rate e la loro scadenza qualora ci si avvalga della rateizzazione.
Dal Comune fanno sapere, inoltre, che “le somme dovute potranno essere dilazionate fino ad un massimo di quattro rate mensili, di pari importo, decorrenti dal 16 giugno 2018 e scadenti il 16 settembre 2018. In caso di mancato o insufficiente o tardivo versamento dell’unica rata ovvero di una delle rate in cui è stato dilazionato il pagamento delle somme, la definizione non produce effetti”.
“Per chi non dovesse aderire – sottolinea il titolare al Bilancio – si procederà con l’iscrizione a ruolo presso agenzia entrate riscossione”.