Bitonto-Galatina è quella partita che sarebbe meglio non raccontare.
È l’esempio del tutto, forse del troppo, che umilia il (quasi) nulla, anche se questo nulla merita gli applausi – un signore, ieri pomeriggio, il pubblico del “Città degli Ulivi” – a farlo -, perché ragazzi(ni) che ogni domenica ci mettono faccia, impegno, volontà e tanto tanto cuore. Nonostante i pesanti ko che subiscono.
A questi giovani salentini, i neroverdi hanno rifilato ben 15 reti. No, non è uno scherzo. Alle 16.50 il tabellino diceva proprio questo: Us Bitonto-Galatina 15-1.
? La più larga vittoria nella storia del calcio nostrano. A segno tutto il parterre offensivo (quattro volte Manzari, tre centri per Rana, due per Terrone, uno a testa per Moscelli e persino Mongiello), e anche i centrocampisti, con doppietta di capitan Modesto, e gli squilli di Sisalli e Caprioli.
Ma le domande da porsi sono altre: erano davvero necessarie tutte queste marcature a un avversario che aveva alzato bandiera bianca già dopo 26′? E queste partite fanno davvero bene al calcio? A cosa serve un risultato così rotondo? Interrogativi esistenziali che dureranno a lungo, ma nel frattempo, con questa roboante vittoria, i Zinfollino boys tornano in testa all’Eccellenza con 41 punti, mettendosi dietro Gallipoli, Avetrana, Fasano, Casarano.
È il secondo successo consecutivo (il 12esimo totale, più di tutti), e il sesto risultato utile di fila, con 12 punti raccolti su 18 disponibili.
Nello storico vortice di ieri, segnali positivi sono arrivati da Gigi Rana, che soprattutto nella ripresa, giocando tra le linee, ha dato sprazzi di giocate e di un buon stato di forma. Gennaro Manzari si è dimostrato il solito bomber di fama, fame e razza. Segno più anche per il giovane Antonacci sulla fascia destra, alla prima da titolare, e per Giangaspro, prezioso in fase di legna.
Anche se il test – come si sapeva, d’altronde – non era dei più probanti.
Domenica, sul nuovo e difficile campo del Bisceglie, ci sarà da lottare e sudare decisamente di più.
La partita. Senza Addario, Elia, Pagone, Terrevoli e Bonasia, out tra squalifiche, scelta tecnica ed infortuni, il Bitonto che scende in campo contro l’ultima della classe non è da buttare: Caiati, Antonacci, Camasta, Aprile; Modesto, De Santis, Giangaspero, Sisalli; Moscelli; Manzari, Rana.
La cronaca – e non è arduo capirlo – è solo la lunghissima lista di reti viste all’impianto di via Megra.
Inizia Modesto all’11’, con un beffardo tiro da fuori. Primo centro in Campionato per il capitano nostrano, pareggiato dopo appena sei giri di orologio dal bel guizzo di Lezzi, abile a sfruttare una dormita della difesa di casa. Ma è al 20′ che inizia l’uragano dei leoncelli. Moscelli segna su rigore – fallo di Marra su Manzari – e torna a esultare dopo 12 giornate di digiuno, salendo a quota sette marcature.
Il tris, passano tre minuti, lo firma Rana, che sfrutta a suo vantaggio una ubriacante azione dello stesso 41enne barese.
Quindi arriva il poker firmato da Sisalli, con un tiro non irresistibile ma sul quale Lisi non è attentissimo, e anche la quinta marcatura con Manzari, ottimo finalizzatore dell’asse Modesto-Moscelli. E il condor si ripete prima del thè caldo, servito bene da Giangaspro.
Al riposo sembra più una gara di tennis: 6-1.
Nella ripresa, il Bitonto è ancora più ingordo, non lasciando davvero nulla ai salentini. Segna subito Modesto con un cross sbagliato che sorprende il portiere ospite, e quindi Terrone, ancora due volte Manzari – sono dieci in Campionato -, Caprioli su punizione da fuori, Rana, Terrone – anche per lui sono sette + uno in Coppa Italia – Mongiello, al primo sorriso, e Rana, che è gia a sei con la casacca neroverde.
Totale: 15-1.
Una partita che passerà alla storia. Bella o brutta che sia.