Eppur qualcosa si muove. E una città che tra qualche anno potrebbe essere diversa. Sia in centro come in periferia.
Si chiama Bitonto 2020, il fulcro principale del secondo mandato del sindaco Michele Abbaticchio che ieri, insieme all’assessore alla Pianificazione urbanistica Federica Fiorio, ha fatto il punto sullo stato dell’arte. E dei lavori necessari da fare tra progetti già avviati, finanziamenti già presi e altri da intercettare, idee da sviluppare nell’immediato futuro.
Ci sono, innanzitutto, Pug, Pums e Appea. Il primo sta per Piano urbanistico generale (il nostro è vecchio di oltre 30 anni), per il quale da Palazzo Gentile subito dopo Natale hanno pubblicato un Bando ad hoc per la sua realizzazione, stanziando ben 200mila euro. C’è tempo fino a marzo per presentare domanda, e poi si metterà in moto tutto l’iter burocratico che dovrebbe durare non meno di tre anni.
La seconda sigla significa, invece, Piano urbano mobilità sostenibile, arrivato già alla bozza intermedia agli uffici competenti e che, quindi, attende il disco verde di Commissione e Consiglio comunale. Anche questo è un provvedimento atteso da anni – ingloberà il Piano urbano del traffico – e che ridisegnerà, non poco, vita e costumi dei bitontini.
L’Appea (Area produttiva paesaggisticamente ed ecologicamente attrezzata) – anche lei è allo stato intermedio – dovrebbe dare nuova linfa alla Zona artigianale, che si prepara ad abbracciare il Centro tecnologico e potrebbe persino essere collegata giuridicamente alla Zona Asi in un prossimo futuro.
“Con l’Appea – ha sottolineato l’assessore – tutta una serie di questioni e problemi verranno risolti, e la zona diventerà un po’ più commerciale anche se non sarà sempre possibile vendere al dettaglio”.
Restando sempre alle periferie, anche la zona 167 dovrebbe subire un lavoro di restyling. A giorni – primo cittadino dixit – partiranno i bandi per il completamento di Villa Sylos, via Berlinguer – vedrà sorgere un’area attrezzata per i giovani artisti e uno Skate Park – e per alcuni terreni incolti di via Ugo La Malfa. Per il Polisportivo “Nicola Rossiello”, invece, si attende il disco verde da parte della Figc. Tutto grazie al cospicuo finanziamento (40 milioni di euro) strappato dalla Città metropolitana quasi un anno fa al Governo.
E il “Città degli Ulivi”? Qualche mese fa è stato presentato un progetto che lo renderebbe nuovo di zecca, “e pensiamo di candidarlo in parte – ha anticipato Abbaticchio – per il prossimo bando sulle periferie dove parteciperemo come Città metropolitana, e che dovrebbe uscire entro l’anno”.
Sempre restando nella zona 167, da Palazzo Gentile hanno precise idee su come trasformare l’ex tribunale di via Planelli. “Pensiamo di renderlo – è la Fiorio che ha parlato – un luogo di aggregazione sociale e giovanile, fermo restando che l’aula bunker non verrà toccata. Tutto grazie a un primo progetto che presenteremo partecipando al Bando regionale Sisus, e che toccherà anche la parte di via Nenni e Ugo la Malfa che restano da qualificare”.
E, per concludere, c’è anche il pienissimo centro cittadino. Sempre con il contributo della Città metropolitana – un ipotetico finanziamento da 120mila euro ma non solo – il Comune intenderà cambiare look anche alle “tre piazze” (Cavour, Marconi, Moro), sempre in un discorso di mobilità sostenibile e di troppo traffico congestionato, e mettere mano a via Repubblica e corso Vittorio Emanuele.