Credevamo che, come oltraggio, potesse bastare aver festeggiato l’arrivo del nuovo anno dinanzi alla Chiesa di Santa Teresa, dove riposava il corpo martoriato di Anna Rosa Tarantino, la donna 84enne freddata quel maledetto 30 dicembre scorso, durante uno scontro armato fra gruppi malavitosi.
E, invece, l’offesa doveva conoscere una versione ancor più crudele, sfrontata e ignominiosa.
Ieri, proprio fra arco Sant’Andrea e l’altro arco di via Le Marteri, lì dove fu uccisa l’innocente anziana, hanno violentato la calma della sera fuochi pirotecnici insistiti e rumorosi.
Come pallottole confitte nel cuore della città.
Gesto di inequivocabile mafioso ardire, specie in questo momento in cui tutto il territorio è presidiato quotidianamente da forze dell’ordine d’ogni divisa.
Il segnale è chiaro: noi non sappiamo che farcene di voi che ci controllate a vista.
Immaginate che idea possano avere, questi loschi e llillipuziani individui, dell’antimafia sociale.
La morte di Anna Rosa si sconta convivendo con questi atteggiamenti vigliacchi.
E chissà cos’altro ci aspetta.
I lumini pietosi, che pure ieri splendevano tremuli sotto la targa che ricorda l’assurdo sacrificio della signora, sono il simbolo incerto della nostra speranza.
Che, forse, muore giorno per giorno…