Dopo le esequie in Cattedrale, ha chiuso la lunga giornata di dolore il corteo in memoria della povera Anna Rosa Tarantino, l’anziana signora freddata crudelmente durante uno scontro a fuoco tra malavitosi, a Bitonto.
Così, un gran mare di gente col cuore ferito, passo pensoso e in rispettoso silenzio ha attraversato tutto il centro storico nei punti in cui si svolge lo spaccio di sostanze stupefacenti ed ha concluso il suo triste percorso lì dove è stato abbandonato il corpo della donna ferito mortalmente, sul marciapiede di Porta Robustina, di fronte al quale, con le parole consolanti del vicario episcopale don Alberto d’Urso, è stata scoperta la targa che ne eternerà il ricordo.
Il mondo delle associazioni che si battono sul territorio contro il racket delle estorsioni e a favore della cultura della legalità, tutte le comunità parrocchiali, autorità, istituzioni e tante persone che mostravano cartelli con scritte significative: “Bitonto su la testa”, “Siamo tutti Anna Rosa”, hanno sfilato come fossero una sola anima.
Prima, della commossa processione, introdotti dal sociologo e scrittore Leonardo Palmisano, che ha definito”le mafie pugliesi una schifezza”, sono intervenuti il presidente Antonio Decaro, in rappresentanza dei 41 sindaci dell’area metropolitana, che ha accusato “i vigliacchi hanno colpito un simbolo e un luogo, perché le persone anziane sono il centro della comunità”; Paolo Romani, presidente di Avviso Pubblico ha consigliato a tutti di denunciare, “perché Se Siamo in tanti a farlo, non ci sarà più paura”; il governatore Michele Emiliano, dopo aver costruito le origini della mala bitontina, si è fatto portavoce del pugno di ferro che lo Stato applicherà sul territorio. Commosso il sindaco di Bitonto Abbaticchio, che, in questi giorni di rabbia e di dolore, ha trovato la forza per stigmatizzare il male che sgorga dal mercato illegale e perverso delle droghe.
Infine, nitida e vigorosa è stata la posizione del consigliere regionale Domenico Damascelli, che conosceva personalmente la signora: “Ora, i cittadini hanno bisogno di risposte e proposte serie, è finito il tempo delle parole, urgono i fatti”.
Al termine della manifestazione, una luna malinconica ha ripreso il suo secolare migrare fra eserciti di nuvole mannare.
Tornerà a splendere la luce in quell’angolo di Borgo antico?