Quelle che seguono sono le parole di Daniela Marcone: il suo papà, dirigente di un ufficio pubblico, fu ucciso dalla mafia a Foggia nel 1995. Ora Daniela è vice presidente di Libera, associazione che lotta la criminalità organizzata. Commenta così l’uccisione a Bitonto di una donna di 84 anni che era per strada mentre i killer sparavano. Si dice di solito: che la vittima era nel posto sbagliato, nel momento sbagliato. Ecco le parole di Daniela Marcone:
“Anna Rosa Tarantino stava dalla parte giusta perché stava al posto giusto al momento giusto. Quei colpi di arma da fuoco hanno ammazzato il diritto di passeggiare per la sua città di una anziana donna. Ora è il momento di essere ancor di più nel posto giusto al momento giusto. Basta sottovalutazioni, basta parole. Servono fatti concreti e continuità di azioni. La morte di Anna Rosa richiama tutti alla corresponsabilità, all’ essere cittadini più attivi, più consapevoli, più attenti. Da anni continuiamo a dire che le tante verità passeggiano per le vie delle nostre città. Perché c’è chi sa, c’è chi ha visto, c’è chi nasconde. Ed allora bisogna avere più coraggio. La lotta alle mafie non è solo compito della Magistratura, delle forze dell’ordine che già fanno molto ma serve il lavoro di tutti. Abbiamo bisogno di coscienze inquiete nel Paese, di cittadini che dicano basta . Ci vuole un’altra liberazione dalla presenza criminale. C’è bisogno di una nuova Resistenza etica, sociale e politica”.