Il dato è in lieve miglioramento ma non fa proprio sorridere: 22,59.
É l’ecotassa regionale che i bitontini dovranno pagare nel 2018 per ogni tonnellata di rifiuti.
La determinazione è stata stabilita dalla Regione Puglia qualche giorno fa, ed è stata pubblicata sul Bollettino del 2 novembre.
Si tratta di una cifra sicuramente inferiore agli anni passati – nel 2016 e 2017 Bitonto doveva sborsare ben 25,82 euro per ogni 1.000 chili di immondizia messi in discarica, la percentuale più alta prevista dal tacco d’Italia – ma che resta sempre altissima, se paragonata con l’hinterland barese.
Guardando, infatti, gli altri Comuni che compongono l’Aro Bari 1, il confronto è impietoso, perché Corato, Terlizzi e Ruvo di Puglia spenderanno con 5,17 euro a tonnellata, mentre Molfetta poco meno di 7 euro.
E anche spostandoci verso l’Aro Bari 2, la situazione non migliora. Giovinazzo, Binetto, Bitetto e Bitritto se la caveranno con 6,97 euro, Modugno con 5,17 euro. La stessa di Cassano, Adelfia, Rutigliano e Conversano.
Perché? La motivazione è semplice ma risaputa da anni. La nostra, infatti, è l’unica città che non ha ancora attivato il Porta porta totale – e ancora non può farlo, visto che l’Asv non è un’azienda a completo controllo pubblico – limitandosi da un paio d’anni al Centro storico e alle frazioni.
Bitonto, infatti, stando agli ultimi dati pubblicati dal Bollettino regionale, si attesta a poco più del 30 per cento per la raccolta differenziata. Corato, Ruvo e Terlizzi sono oltre al 70 per cento, Modugno al 67, Molfetta al 60, Giovinazzo quasi al 50, Binetto e Bitetto oltre il 60 per cento.
Il sindaco Michele Abbaticchio, però, cerca di rassicurare: “Il dato della Regione non è aggiornato, perché prevediamo che la nostra percentuale di raccolta differenziata si attesterà al 38 per cento. E questo dato ci consentirà, ancora una volta, di evitare l’ecotassa”