Conoscere “quali azioni intenda intraprendere la Regione per scongiurare la realizzazione dell’impianto per il trattamento e il recupero di rifiuti ferrosi con annessa discarica a Bitonto, proposto della FER.LIVE, garantendo il pieno rispetto di quanto previsto dal Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Speciali (PRGRS)”.
Questo l’oggetto dell’interrogazione presentata dal consigliere del M5S Antonio Trevisi e indirizzata all’assessore all’Ambiente Filippo Caracciolo. Nel 2011 l’allora amministrazione Provinciale di Bari, aveva espresso parere favorevole al provvedimento di VIA per il progetto presentato dalla società FER.LIVE, tuttavia nel 2013 la stessa Provincia ha negato l’istanza di AIA, in quanto l’area destinata alla realizzazione era classificata come zona agricola e quindi incompatibile come sede di localizzazione dell’impianto, in forza del PRGRS. Tesi sostenuta nel 2016 anche dal TAR di Bari in seguito al ricorso promosso dalla società contro il diniego dell’AIA. Nello stesso anno la FER.LIVE ha presentato richiesta di proroga della VIA, ottenendo un diniego dell’attuale Città Metropolitana, successivamente revocato.
“Risulta a dir poco incomprensibile il comportamento della Città Metropolitana – incalza Trevisi – che ha prorogato il provvedimento di VIA nonostante i rilievi emersi in sede di AIA sui vincoli urbanistici che non permetterebbero la realizzazione dell’impianto in zona agricola. Quello che ci preoccupa è anche la presenza di altri impianti inquinanti nel territorio di Bitonto e la presenza delle abitazioni nelle vicinanze. Ecco perché bisogna considerare prevalenti le ragioni di tutela del paesaggio e del territorio, soprattutto se espressamente prescritte in disposizioni specifiche di natura vincolistica”. Il Movimento 5 Stelle di Bitonto ha incoraggiato la costituzione di un comitato cittadino che si adoperi per sensibilizzare la cittadinanza e per sostenere, anche attraverso azioni legali, gli interessi dell’intera comunità.
Questa oltre che una battaglia giuridica – spiega il pentastellato – è soprattutto una lotta per la salvaguardia dell’identità di una comunità che rischia di essere snaturata con quell’opera. Non dobbiamo abbassare la guardia in quanto, vista la proroga della VIA e i continui silenzi della Città Metropolitana grande assente all’audizione richiesta dal consigliere Domenico Damascelli in V Commissione, non è ancora scongiurato – conclude – il rischio di realizzazioone dell’impianto nonostante il diniego dell’Aia”