Un patrimonio enorme fatto da due motoveicoli, due automobili – tra cui una Volvo XC60 – e il saldo attivo di un conto corrente bancario su cui sono confluiti i proventi della vendita dei beni strumentali della ditta di abbigliamento (cancellata dal Registro delle Imprese, ora di proprietà dello Stato) appartenente a C.A., 61enne residente a Molfetta ed originario di Bitonto, a cui è stato confiscato tutto dai finanzieri della Tenenza di Molfetta.
L’uomo già noto alle Forze dell’Ordine e già condannato per ricettazione e contraffazione, era già finito nel mirino della Finanza nel 2015, quando sono cominciate le indagini che avevano portato al sequestro dei beni e alla confisca nel 2016, in esecuzione del provvedimento, emesso dal Tribunale di Bari, nell’ambito dell’operazione “Boutique del falso” (Leggi qui per l’articolo del 2016: http://bit.ly/2hMEAJ9).
La confisca, disposta dalla Corte d’Appello di Bari a gennaio di quest’anno, è diventata definitiva a seguito di pronuncia di inammissibilità del ricorso da parte della Corte di Cassazione.
Le indagini, inoltre, hanno permesso di accertare la pericolosità del soggetto, dedito a condotte delittuose con le quali aveva accumulato ricchezze frutto di attività illecite.
Le misure di prevenzione patrimoniali, previste dalla vigente normativa antimafia, si confermano uno strumento fondamentale per colpire la criminalità e tutti i soggetti dediti alla commissione di illecite attività economiche, privandoli delle risorse economiche che permetterebbero di continuare a delinquere.