L’Us Bitonto, sul campo in terra battuta ostico e difficile di Avetrana, fa quello che sarebbe nelle sue possibilità.
Tenta di fare la partita, seppur privo di pedine fondamentali come Fabio Moscelli, il cecchino del derby, ma out per squalifica, e Vincenzo Modesto, il capitano, a casa per un problema muscolare.
Va più volte vicino alla marcatura, sia con i “senior” Manzari e Terrone, sia con la linea verde, soprattutto con il folletto di centrocampo Giangaspero, ma non riesce a buttarla dentro.
Ha la palla tra i piedi per gran parte dei 90′ e oltre, ma non riesce a scardinare la difesa tarantina, arcigna quanto basta e attenta soprattutto dopo il goal realizzato.
Si, perché la morale della favola è che a segnare e vincere ieri al comunale “Laserra” di Avetrana sono proprio i padroni di casa, che portano in saccoccia il bottino pieno grazie a un calcio di rigore messo a segno da Cappellini a ridosso della mezz’ora del primo tempo.
Conseguenza della morale, dunque, è che i neroverdi di Girolamo Zinfollino conoscono la prima sconfitta in Campionato, che fa male visto che l’avversario era di ampia portata.
Si tratta della seconda nelle prime tre partite di inizio stagione, che sta dando indicazioni tuttavia già chiare: il 2017-2018 della prima squadra calcistica della città sarà da affrontare da veri leoni che devono ruggire ogni domenica.
Con l’aiuto indispensabile dei supporters.
Giovedì, per fortuna, si torna in campo, perché c’è da affrontare il Vieste nella sfida di ritorno degli ottavi di Coppa Italia (c’è da rimontare l’1-3 dell’andata) e domenica c’è il derbyssimo contro il Barletta, ancora al palo con zero punti.
Bitonto 1 punto, Barletta 0. E pensare che esattamente dieci anni fa lottavano per accedere in serie C.
La partita. Per la prima trasferta in Campionato, il Bitonto non è molto difforme dal bel pareggio contro i cugini dell’Omnia. Il modulo è sempre il 3-4-1-2 con Addario; Aprile, Camasta, Elia; Giangaspero, Bartoli, De Santis, Bonasia; Genchi; Manzari, Terrone.
L’andamento del match è molto molto semplice da raccontare. Si gioca su un campo in terra battuta, i ritmi sono lenti perché i padroni di casa pensano prima a difendersi e poi a offendere. Gli ospiti, invece, controllano sì la partita con tranquillità, ma non trovano spazi tra le maglie biancorosse tarantine.
Ne nasce un match dai ritmi per nulla sostenuti, anche se Manzari e Terrone avrebbero le occasioni giuste per sbloccarlo, ma non lo fanno.
L’Avetrana, invece, è incisivo e sfrutta al meglio il penalty calciato da Cappellini, sul quale il pur bravo Addario nulla può.
La ripresa non è per nulla diversa. Il Bitonto mostra cuore e gli artigli, ma difficilmente si punge davanti a Petranca, e all’Avetrana va più che bene così.
E al fischio finale, esulta e se la gode.
Si segna soltanto su rigore. Una delle difficoltà che i neroverdi hanno espresso in questa prima parte di stagione è quella dei goal su azione. I leoncelli, infatti, finora hanno segnato sempre e soltanto su calcio di rigore.
Quello di Terrone a Vieste nell’andata di Coppa Italia. E di Moscelli messi a segno contro l’Omnia.
Qualcosa, forse, andrebbe rivista.