Ho avuto l’onore – e sottolineo: l’onore – di conoscere e intervistare Michele Ruggiero, pm bitontino presso la Procura di Trani.
Quel pomeriggio, quando nessuno ancora sapeva di quel che bolliva in pentola, mi illustrò in modo tanto dettagliato quanto disarmante tutto il sistema non molto trasparente che orbitava (e orbita) intorno alle banche. Insomma, aveva preso il problema per le corna e lo aveva analizzato in maniera certosina.
La sua lucida esposizione non ebbe tentennamenti, tranne che in un passaggio, quando m’arrischiai a chiedergli, se per caso, in questa che s’annunciava come una impavida crociata, non corresse il rischio di sentirsi solo.
Prima di negare, esitò un poco.
Poi, purtroppo, il seguito della vicenda, tipicamente italica, ha confermato il mio sospetto.
Tuttavia, spesso non basta una sentenza a “soverchiare” la storia.
Così, quest’estate è rimbalzato da un profilo facebook all’altro uno strepitoso intervento di Elio lannutti presso la Corte di Cassazione, lo scorso gennaio.
Le parole del giornalista, saggista, fondatore di Adusbef (Associazione Difesa Utenti Servizi Bancari, Finanziari, Assicurativi) e deputato dell’IdV, hanno fatto tremare le pareti (e non solo) del luogo che ospitava relatori e astanti.
Ho creduto opportuno recuperarlo, se non altro per non dimenticare.
“Ringrazio chi ha il coraggio di organizzare manifestazioni del genere in un Paese come l’Italia che è ai primi posti per corruzione e agli ultimi per libertà d’informazione, che sono due facce della stessa medaglia, viviamo epoca in cui coloro che difendono i diritti e la legalità vengono perseguitati, mentre coloro che si infiltrano nelle istituzioni vengono premiati, un’infiltrazione delle mafie e soprattutto di coloro di cui si parla molto poco, le mafie ecdonomiche, i colletti bianchi, la finanza criminale, i padroni del mondo. C’è un’inchiesta a Trani, il pm si chiama Michele Ruggiero, sulle agenzie di rating, a lui miriferivo quando dicevo che coloro che fanno il proprio dovere vengono perseguitati. E al pubblico ministero Ruggiero deve andare il rispetto degli onesti, lo hanno cercato di annientare, come si permetteva questa piccola procura di Trani doveva chiedere il permesso al magistrato di Milano, e invece ci sono intercettazioni telefoniche, novemila pagine e più, tutti contro questo magistrato che indagava sulla Banca d’Italia, sull’usura, i banchieri che non pagano mai il conto, non poteva farlo su quei poteri. Eppure alcune intercettazioni sono il bazooka fumante tra Maria Pierdicchi, rappresentante per l’Italia di Standard & Poors, e Deven Sharma rappresentante mondiale, ci sono le prove di un golpe chiamato rating, perchè l’ultimo governo democraticamente eletto è stato quello di Berlusconi, poi ci sono stati golpe, autore dei quali l’ex presidente della Repubblica, che prima ha fatto senatore a vita un uomo delle mafie massonerie internazionali e gli ha assegnato l’incarico di governo, ed ha svolto quei determinati programmi che usa la trojka per asservire i popoli. Bisogna riflettere, questo è un periodo in cui chi difende i diritti viene definito populista. La sovranità non è più del popolo ma della finanza criminale. Io ce l’ho con quei magistrati pavidi che sull’affaire Monte dei Paschi invece di indagare gli assassini di David Rossi (consiglio da cronista: correte sul web, youtube incluso, e cercate tutti i documenti riguardanti questo sui(omi)cidio del quale quasi più nessuno parla: allucinante, ndr) indagano la moglie. Quello è stato un omicidio di Stato. Per le banche lo stato trova miliardi in cinque minuti, mentre i terremotati sono ancora sotto le macerie. I governi hanno una grande responsabilutà nell’ascesa dell’ideologia del neoliberismo, scrive il magistrato Paolo Maddalena. dottrina totalitaria che non ammette critiche, favorendo le disuguaglianze di reddito e di potere. Dobbiamo ribellarci alla dittatura della finanza criminale che ci vuole rendere schiavi”.