Una violenza sessuale consumatasi all’interno di una caserma della città militare Cecchignola, nel Reggimento Genio Trasmissioni, in una notte del lontano 1982, a Roma. L.D., la vittima, militare di leva all’epoca dei fatti, ha oggi 53 anni ed è assessore in un comune in provincia di Torino. Fu prelevato e bloccato nella notte, portato nella lavanderia e stuprato con una scopa, prima di svenire per il forte dolore causato dalle ferite a viso e retto. Solo dopo 35 anni ha trovato il coraggio di affrontare i suoi fantasmi e denunciare la violenza di cui, dopo tanti anni dal misfatto, era ancora vittima. Ne avevamo parlato già due settimane fa. Due dei responsabili di questo crimine sono infatti di Bitonto, mentre un terzo è di Foggia.
L’inchiesta della Procura di Roma, partita a seguito della denuncia della vittima, ha negli scorsi giorni portato all’individuazione dei responsabili dell’atto di nonnismo. Le indagini sono partite nonostante i reati ipotizzati, tra cui lesioni aggravate, minacce e abuso di autorità, sulla carta sono prescritti. Ma il procuratore Marco De Paolis ha ugualmente aperto l’istruttoria, per verificare tutti gli aspetti della vicenda e individuare eventuali responsabilità. Gli atti saranno poi trasmessi al giudice delle indagini preliminari, al quale spetta la decisione definitiva.
Ed è grazie ai racconti di L.D., che i carabinieri del nucleo di polizia giudiziaria della Procura militare hanno potuto individuare non solo i tre militari responsabili della violenza di gruppo, ma anche i tre ufficiali che, per non far trapelare notizie che avrebbero infangato l’esercito e la caserma, avrebbero coperto l’accaduto. Sui nomi dei colpevoli è tuttavia, al momento, mantenuta riservatezza essendo le indagini ancora in corso.