Un fatto inaudito, che è emblematico di una mentalità diffusa da troppo tempo e chissà se ancora estirpabile, radicata com’è nel territorio.
Ieri pomeriggio, i ragazzi del campo estivo di “Libera” stavano esponendo uno striscione contro le mafie sul balcone di un immobile confiscato alla malavita, quando sono stati rimproverati aspramente dai residenti bitontini.
Pareva che quella scritta li offendesse.
Incredibile.
Ma leggiamo le dure parole scritte dal sindaco Michele Abbaticchio: “Oggi è accaduto un episodio molto grave. I ragazzi del presidio di Libera Bitonto hanno affisso un telo su un balcone, una targa, un messaggio a memoria della libertà dalla mafia. Lo hanno fatto in un appartamento confiscato alle mafie ed affidato dopo avviso comunale ad una associazione di volontariato. Lo hanno pulito quell’appartamento, con le loro stesse mani. Alcuni condomini hanno protestato, inveito contro quei giovani in varie sedi perché lamentano un danno all’immagine del palazzo”
“Un danno all’immagine per un messaggio contro la mafia? O il danno all’immagine vero era essere nello stesso condominio di un boss mafioso senza (magari) denunciare nulla?“, si chiede amaramente sarcastico il primo cittadino.
“C’è molto da fare perché in questo campo culturale, diciamolo pure, non abbiamo fatto abbastanza. In nessun periodo politico. Io mi vergogno per tutti, anche di me stesso.Rialziamo la testa e seguiamo quei ragazzi. L’esercito che ci salverà sono sempre loro” è il monito conclusivo.
Vincenzo Brascia, poi, responsabile del presidio cittadino della meritoria associazione, ha proposto di esporre simbolicamente il telo sui balconi di tutti i palazzi.