Il progetto Ferlive? È tante cose. Da una discarica di fluff a una emissione di gas nocivi, con tanto di alto rischi incendi ed emissioni elettromagnetiche e di radiazioni.
Il comitato formatosi qualche settimana fa contro il progetto della discarica in Contrada Colaianni, praticamente a due passi dalla nostra città, ha preparato un manifesto/volantino informativo da distribuire nei prossimi giorni ai cittadini. Con l’obiettivo dichiarato, naturalmente, quello di sensibilizzare e tenere alta l’asticella dell’attenzione ai cittadini.
Lo scritto, innanzitutto, spiega cosa sia questa famigerata discarica. È una discarica di rifiuti industriali di varia provenienza. È anche una discarica di fluff (altrimenti detto, un misto di plastica e gomma che provengono dagli interni delle automobili) e di fanghe e scorie provenienti da lavorazioni industriali termiche.
I rischi che potrebbe provocare, quindi, non sono di seconda mano, perché si andrebbe da emissione di gas nocivi e polveri sottili a un alto rischio di incendi, passando per l’inquinamento della falda acquifera carsica della Lama di Macina, oltre che a una forte presenza di onde elettromagnetiche, e notevoli impatti dannosi su flora e fauna.
Il comitato riferisce, inoltre, che l’ambiente sarebbe messo a rischio da lavorazioni industriali da eseguire sui rifiuti provenienti da: processi termici eseguiti su metalli, da centrali termiche e altro ancora. Anche perché tutto questo si evince dalla Relazione tecnica riguardante le cosiddette materie prime in ingresso nell’impianto che la stessa Ferlive ha dichiarato in progetto