Tutto rinviato al 17 ottobre per la discarica di Trani e i 23 imputati, tra cui due bitontini, che rischiano il processo. Il Gup del Tribunale, Angela Schiralli, ha preso atto della mancata notifica all’avvocato domiciliatario dell’Amiu spa (la società imputata per la responsabilità giuridica) e deciso per il rinvio ad altra data per le costituzioni e alcune eccezioni preliminari già rappresentate dalle parti. Durante l’udienza è stata preannunciata la costituzione di parte civile, oltre che del Comune di Trani, anche di alcune associazioni ambientaliste (tra cui il Comitato Bene Comune) e del Ministero dell’ambiente. Ma anche per le costituzioni slitta tutto al 17 ottobre.
L’impianto di discarica di Contrada Puro Vecchio (sequestrato nel 2015) sarebbe stato una bomba ecologica con gravi rischi su ambiente e salute della collettività. Secondo quanto concluso dal pm, sulla scorta di una serie di accertamenti di consulenti e Carabinieri del Noe, dal 2009 al 2014 il disastro ambientale si sarebbe “realizzato progressivamente”, interessando atmosfera, ambiente e acque di falda: sarebbe stato soprattutto frutto di una lunga serie di omissioni a più livelli.
Agli imputati, a seconda delle presunte rispettive responsabilità, sono contestati i reati di disastro ambientale aggravato, omissione di atti di ufficio, gestione continuata di rifiuti in mancanza della prescritta autorizzazione, emissioni in atmosfera non autorizzate ed inosservanza alle prescrizioni in virtù del Decreto Legislativo n. 152/2006, turbata libertà degli incanti e corruzione aggravata.
Tre le “persone offese” indicate dal pm Michele Ruggiero: il Comune di Trani, il Ministero dell’Ambiente e la stessa Amiu Spa, che sotto altra veste è imputata.