E’ come se il piccolo Christian avesse per papà il genio della lampada del famoso Aladino.
Magari, suo padre, al posto della fatidica lucerna, ha una bandierina. di quelle tecnologizzate con bottoni che chissà cosa combinano, quando premuti, però di certo realizza i suoi sogni (che sarebbero anche gli onirici desii di tre quarti di gioventù italica e non solo).
Insomma, lo scricciolo bellissimo è sbucato dal tunnel degli spogliatoi dello storico Dall’Ara ed è stato carezzato dal sole fulgente di Bologna e dall’oro dell’Empireo del pallone: Higuain, Dybala, Khedira, Mandzukic…
Insomma, i campioni in casacca antica venuta da Nottingham tutti lì, ad un respiro da quel bimbo. Una domenica pomeriggio che diventa una festa del cuore.
Eppure, forse, il vero eroe per il frugoletto sarà proprio colui che lo tiene fra le braccia, l’assistente di linea Beppe De Pinto.
Sorriso perennemente ottimista, solide conoscenze tecniche ed impeccabile preparazione atletica, il guardalinee bitontino ha un curriculum che ci vorrebbero paginate multimediali per illustrare nel dettaglio.
Prima. le sue splendide e durissime 90 presenze in Promozione ed Eccellenza, campi infuocati dove si tempra il carattere. Poi, 70 in Serie D e ancora 90 in C. La Cadetteria lo ha visto all’opera 51 volte. La Serie A, ormai, è casa sua con 118 gare dirette. Persino in Europa League è entrato in tabellino. Eh, quante potrebbe raccontarne…
Dunque, Beppe – che ha pure visto, tenendolo sicuramente sott’occhio con piglio deciso, l’ultimo re di Roma, Francesco Totti -, oggi è anche vicepresidente della sezione barese dell’AIA ed è la vetta indiscussa del prolifico movimento arbitrale cittadino. Ed è rimasto, ne siamo certi, il ragazzo che ha mangiato la polvere dei campetti di periferia per issarsi insino al Paradiso del Calcio.
E il cucciolo Christian ringrazia sentitamente.