“Uomini siate, e non pecore matte”, scrive Dante Alighieri nel V canto del Paradiso della Divina Commedia.
Siamo qui nel primo cielo della Luna, dove Beatrice spiega al sommo poeta il valore del voto e la possibilità di permutarlo in materia. Vien fatto un ammonimento agli uomini che devono usar maggiormente la ragione e non comportarsi come pecore colpite dal disturbo nervoso chiamato “capostorno” per i movimenti strani che compiono.
Il verso racchiude perfettamente il messaggio della VIª edizione del concorso dantesco letterario e la IIIª di quello artistico a cui hanno partecipato gli alunni della Scuola media Sylos, in particolare quelli delle seconde classi.
Lo scorso venerdì, dopo un’interessante rivisitazione dei canti dell’Inferno della Divina Commedia e dell’Otello di Shakespeare, è avvenuta la premiazione presso il Teatro Traetta.
«Abbiamo portato avanti un percorso molto ambizioso –ha commentato la prof.ssa Angela Maria Mangini, dirigente scolastica della Sylos- che ci ha permesso ancora una volta di approfondire lo studio e la riflessione sul sommo poeta. Ci siamo soffermati, quest’anno, sul tema del tradimento».
«Il concorso è stato realizzato grazie all’ispirazione e al giudizio della prof.ssa Anna Masciale Noviello, docente, ormai in pensione, del Liceo Classico “Carmine Sylos”».
Grazie alle suggestive immagini riprodotte in video e alle coreografie coordinate dal prof. Angelo Pasculli, alle musiche della prof.ssa Carmela Panebianco, ai costumi della prof.ssa Grazia Lisi e al coordinamento teatrale della prof.ssa Anna Parisi, il palco del Traetta si è trasformato nel tetro Inferno.
Ogni epoca ha un suo tradimento e Dante colloca le anime che hanno commesso tale peccato nella parte più fonda della terra.
I canti dell’Inferno sono stati tutti splendidamente illustrati da un’alunna ed è stato fatto un focus, in particolar modo, su quello dei lussuriosi con Paolo e Francesca; dei violenti contro se stessi con Pier della Vigna; dei traditori della patria con il conte Ugolino e l’arcivescovo Ruggieri.
«E’ importante la proteiforme duttilità della cultura –ha dichiarato la prof.ssa Concita Napoli, direttrice del progetto- e, in virtù di questo, abbiamo creato un collegamento, in linea con il tema centrale, con l’amore illecito tra Otello e Desdemona, finito con la morte di entrambi per un sospetto di tradimento».
Il podio del concorso letterario, determinato dalla giudice e prof. Anna Masciale Noviello, è stato occupato dagli alunni: al primo posto, Cloe Calabrese; al secondo, Simona Abbaticchio; al terzo, Giulia Fiorello.
Mentre, la classifica del concorso artistico, stilata dal giudice ed pittore Vincenzo Sforza, ha visto al primo posto, Silvia D’Alessandro; al secondo, Angela Tumulo; al terzo, Francesco Ettorre.
«I nostri alunni non hanno memorizzato –ha concluso, orgogliosa, la dirigente scolastica-, ma interpretato Dante nella pluralità delle arti. Abbiamo voluto concludere questo percorso con uno spettacolo, che è stato intenso e particolarissimo. E’ stato il frutto di un lavoro sinergico, che ha coinvolto tutto il corpo scolastico».