Dopo le scaramucce del 28 aprile, il dì dell’approvazione del Piano delle opere pubbliche triennali e del bilancio di previsione 2017-2019, il Consiglio comunale di ieri ha avuto (finalmente) toni molto più soft, vista anche l’assenza di molti consiglieri.
Il riassunto della seduta è semplice: via libera senza problemi al Piano triennale anticorruzione e trasparenza, mentre un po’ più di discussione c’è stata sull’acquisto, da parte del Comune, di un suolo privato situato a Palombaio.
Ok al Piano anticorruzione. Il provvedimento, in realtà, è di quelli dovuti in base a precise indicazioni legislative e normative.
Rispetto a quello 2014-2016 – ha spiegato il segretario generale Salvatore Bonasia – è la presenza fin dall’inizio della sezione Trasparenza e l’aggiornamento del Codice di comportamento dei dipendenti comunali. Il dato negativo, però, è che, nonostante la procedura di stesura è stata la più aperta possibile con due procedure di pubblicizzazione, i contributi esterni sono stati minimi.
Secondo il sindaco Michele Abbaticchio, invece, è necessario “semplificare il linguaggio burocratico a amministrativo degli atti anche per chi non ha livelli di istruzione elevata nonché migliorare la comunicazione esterna dell’operato del Comune”.
Il provvedimento, nella sostanza, è condiviso da tutti, ma c’è chi contesta l’effettiva applicazione del termine trasparenza. È Francesco Mundo, capogruppo del Partito socialista, che ha sottolineato come l’assise cittadina non abbia ancora approvato il Bilancio consuntivo del 2016, adempimento da fare entro il 30 aprile. Secondo l’ex consigliere di maggioranza, infatti, – che sul tema ha anche dedicato un post su Facebook – è assai probabile che il provvedimento venga approvato a ridosso delle elezioni comunali (11 giugno, ndr), visto che dall’approvazione in Giunta alla discussione in aula devono passare 20-30 giorni.
Il (suo) concetto è chiaro, allora: “c’è scarsa serietà da parte dell’esecutivo verso il Consiglio comunale. Ma di quale trasparenza vogliamo discutere se il Consiglio comunale non è messo nelle condizioni di rispettare perfino le scadenze? E come si fa a esprimersi con cognizione di causa quando vi è incertezza perfino sulle cifre a consuntivo???”.
Il Piano triennale passa con l’unanimità dei voti, anche se al momento della votazione, lo stesso Mundo, Francesco Gala (Psi) e Ruggero Ricatti (Insieme per la città) lasciano l’aula. Atteggiamento stigmatizzato da Vito Rosario Modugno.
Disco verde all’acquisto di un immobile a Palombaio. Dopo il facile semaforo verde al Piano anticorruzione, l’aula deve affrontare un provvedimento spinoso: l’acquisto di un suolo privato adibito a verde pubblico e situato a Palombaio per la cifra di 13mila e 500 euro.
La vicenda è vecchia 15 anni, perché nel 2002 l’Azienda servizi vari, a seguito di “un incondizionato assenso all’esecuzione su tale area di lavori di verde pubblico, nonché una occupazione a titolo gratuito a parte dell’Asv” dato dal proprietario del suolo con una missiva datata del settembre 2002, effettua effettivamente questi lavori.
Succede, però, che il legittimo proprietario, dato il fatto che tale area non è mai stata inserita nel patrimonio comunale, nel 2013 ha battuto cassa a Palazzo Gentile, invitandolo “a riconsegnargli, quale legittimo proprietario, il suolo e a risarcigli il danno subito, ovvero a formulare una equa proposta di acquisto”. E il Comune ha scelto questa opzione, decidendo di acquistare l’immobile.
“Il provvedimento – è stata l’idea di Francesco Paolo Ricci, capogruppo del Partito democratico – va nella giusta direzione, ma cosa avremmo fatto se l’immobile fosse costato 2milioni di euro? Bisogna assolutamente fare qualcosa per i colpevoli di questa vicenda. Ma emerge, ancora una volta, l’inefficienza amministrativa dell’ex assessore Michele Daucelli”.
Anche Domenico Damascelli, capogruppo di Forza Italia, è stato sulla stessa lunghezza d’onda del piddino, ma ha fatto notare come “con questo provvedimento si smaschera l’inerzia dell’amministrazione sui locali della Galleria Devanna, che quindi potevano essere acquistati”.
Per questo motivo, allora, il provvedimento passa con 11 voti favorevoli e 2 astenuti, i forzisti.
L’aula, poi, ha approvato in un batter d’occhio i due debiti fuori bilancio inseriti nell’Ordine del giorno aggiuntivo.