Copenhagen. Separata in due parti dalle acque, si sviluppa sulle isole Sjælland e di Amager. Deve tutto il suo sviluppo al mare, che ha storicamente consentito alla città di vivere di commercio, come testimonia il suo nome che significa “porto dei mercanti”, grazie anche alla vicinanza con la Svezia, raggiungibile in mezz’ora di treno con autobus che portano a Malmö (città natale di Anita Ekberg e Zlatan Ibrahimovic) attraversando il ponte sullo stretto di Öresund.
E la dimensione mercantile si respira a pieno, specialmente nel cuore della città, quello maggiormente frequentato, nella zona di Nihavn, l’antico e suggestivo porto cittadino che ospita, tra le numerose barche colorate lì ormeggiate e i variopinti palazzi, numerosi locali frequentati tutto il giorno da turisti e autoctoni.
Capitale europea, nonostante il modesto traffico veicolare, sostituito spesso dalle biciclette che permettono spesso una più agevole viabilità, e la tranquillità che si respira per le strade non la facciano sembrare tale. Se si ha già avuto modo di visitare grandi, caotiche e trafficate metropoli come Tokio o Istanbul, la principale città danese sembrerà un piccolo paesino. Del resto gli abitanti sono appena 570mila. Una dimensione che permette a chi la visita di godersela a pieno, specialmente se si ha piacere a fare lunghe camminate. Piccola nota a tal proposito:
La statua della Sirenetta è senza dubbio la più famosa attrazione della città, meta quotidiana di tutti i turisti in visita desiderosi per un attimo di tornare bambini. Omaggio al celeberrimo scrittore locale Hans Christian Andersen e al personaggio dell’omonima fiaba, ribattezzato Ariel dalla Disney, la statua della donna pesce è situata sulla spiaggia dietro al Kastellet, l’antica fortificazione militare a forma di stella nata per difendere il vicino porto. Ad Andersen Copenhagen è molto legata. Lo dimostrano le statue costruite in suo onore e la via a lui dedicata, una delle principali della città.
Altrettanto famosa è la Città Libera di Christiania, quartiere parzialmente autogovernato grazie al conseguimento di uno status semi-legale di comunità indipendente. Fondata a inizio anni ’70 da una comunità di hippy provenienti da tutta Europa, l’area era in origine una base navale dismessa. Abbandonato il rigore militare, oggi si presenta come un borgo dove i graffiti che colorano le pareti dei vecchi e freddi edifici che furono dell’esercito e rimandano in pieno all’ideologia anarchica su cui si basa la comunità. La natura che circonda e abbraccia case e baracche e il fiume che passa nel mezzo aumentano la sensazione di libertà.
Tornando nel pieno centro della città, la Torre Rotonda, nata come osservatorio astronomico, dona una perfetta vista panoramica di Copenhagen. Dalla sua sommità si notano i monumenti più rappresentativi: la Cattedrale Luterana, il bellissimo Municipio e i Giardini di Tivoli, parco giochi ispirato all’omonimo parco di Parigi che, a sua volta, prende il nome dalla città italiana di Tivoli, o il Palazzo di Amalienborg, residenza ufficiale dei reali danesi, dove è possibile assistere al quotidiano cambio della guardia.
Ma se si pensa alla Danimarca non si può non pensare a William Shakespeare e al suo Amleto, ambientato nel Castello di Kronborg, poco distante nella località di Helsingør. È qui, in questa dimora reale ad appena 4 km dalla svedese Helsingborg (è il punto che dista meno dalla costa svedese che da qui è visibilissima) che Amleto, nella tragedia del drammaturgo inglese, affronta il complotto architettato da Claudio per salire al trono al posto del defunto re.