E chi l’avrebbe mai detto che la locale sezione dell’associazione di consulenti aziendali e del
lavoro (Assocal) avrebbe fatto così tanto rumore?
Fino allo scorso febbraio si dava notizia, per via
ufficiale, una tantum al rinnovo del direttivo.
Ecco, il direttivo. Appunto.
L’affaire
politico. All’indomani
delle dimissioni di Michele Daucelli,
assessore alle Finanze del Comune di Bitonto, il sindaco, tramite una missiva
invitava Assocal ad individuare all’interno del Consiglio direttivo un professionista che potesse ricoprire un
incarico tecnico per gli ultimi tre mesi della giunta Abbaticchio.
Il nome prescelto è stato quello di Francesco Giordano, vicepresidente (dimissionario)
dell’associazione.
Cade
il direttivo. Nella seduta associativa dello scorso 17
marzo il consiglio direttivo, presieduto da Domenico Micciantuono, si scioglie. Dopo dieci giorni, lo scorso 27
marzo, i soci si sono riuniti per eleggere il nuovo presidente.
Con 17 votia favore (su 25 votanti), è stato eletto Michele
Urbano; 4 voti di preferenza
sono andati a Michele Daucelli; 2 le
schede bianche e due le nulle. I consiglieri eletti sono stati: Giuseppe Morea, Nicola Castellano, Angela
Mancazzo e Sara Lucarelli.
I
commenti. «Il direttivo– ha dichiarato ai nostri taccuini Micciantuono-, pur ritenendo di aver operato
nell’interesse della categoria dei commercialisti, al fine di valorizzarne le
capacità tecniche e professionali nell’ambito di una collaborazione
istituzionale in un momento così delicato per la comunità bitontina, ha ritenuto opportuno rassegnare le
dimissioni per senso di responsabilità, evitando
che una opportunità costituisse pretesto per divisioni interne. Con
l’augurio di buon lavoro al nuovo direttivo e con la certezza che opererà bene
e meglio nell’interesse degli associati».
La volontà al momento è quella di «ricompattare l’associazione – ha detto Urbano -. Purtroppo la faccenda della nomina di
Giordano si è stratificata creando malumori e, non per ultimo, si è fatta fatica a trovare delle quote rosa,
mancanti nello scorso direttivo».
Il “malumore” è da attribuire soprattutto alla «modalità con cui si è scelto l’assessore –
ha aggiunto Daucelli -. Il sindaco avrebbe potuto chiedere un consulente e non
un membro del direttivo, sarebbe stata una scelta così, condivisa dagli
associati. Questo ha fatto sì che una associazione si prestasse a
strumentalizzazioni politiche, per questo ho apprezzato il grande gesto di responsabilità
dell’Assocal».
«La
mia candidatura all’interno del direttivo è nata solo per dare pluralità alla
seduta, nulla di più».
Il
passato. La
storia politica della città ha visto già in altre occasioni personalità come Antuofermo, Urbano, Intini, Daucelli, scendere
nell’agone sebbene facenti parte dell’associazione: «la situazione era diversa – specifica Daucelli – pur essendo soci, eravamo esposti politicamente».
Le
domande, la riflessione.
Allora la volontà di Abbaticchio quale è stata? Spaccare una associazione
professionale? Perché in altre situazioni non ha fatto ricorso a nomine
tecniche “pescando” tra associazioni di categoria specifiche (sanità,
urbanistica, ecc.). L’intento era quello di rompere le uova nel paniere proprio
all’ex amico Daucelli?
Ora l’Assocal lascia un direttivo giovane, per tornare
in uno più navigato: è il segno che c’è ancora bisogno (o necessità) che ci
siano i “padri” dietro le nuove scelte o, in questo modo, è stata piantata una
bandiera bianca?
Chissà.